Sei chiese e celebrazioni partecipate a tutte le ore, soprattutto il sabato e la domenica; il lunedì Messa della notte alle 23.30 in duomo e sabato sera celebrazione alle 22 e a seguire un tempo di preghiera e adorazione notturna, in cripta, fino all’una di notte, con possibilità di confessioni e colloquio con un sacerdote. Ancora: dal 1° agosto ogni lunedì sera Messa in riva al mare (meteo permettendo, all’altezza dell’ufficio spiaggia 6, Sabbiadoro), alle 22. Ecco la Lignano che non ti aspetti, la Lignano della “movida spirituale”. Ecco la Chiesa che – nella Parrocchia che in estate diventa la più “numerosa” della diocesi – spalanca le sue porte (a tutte le ore!) mettendosi a disposizione dei tanti che ricercano proprio nel tempo di vacanza occasioni per nutrire la loro fede e per un incontro più ravvicinato col Signore.
Nell’ambito delle tante proposte della Parrocchia di Lignano Sabbiadoro si inserisce anche l’atteso incontro con don Luigi Maria Epicoco, teologo, guida di percorsi spirituali, scrittore e autore di moltissimi libri tradotti anche all’estero, in programma mercoledì 31 luglio nel duomo di Lignano Sabbiadoro, alle 21.15, nell’ambito del programma di “Frammenti d’Infinito”. L’incontro si intitola “Preghiera, respiro dell’anima”, quasi ad intendere che la preghiera sia qualcosa senza la quale non viviamo, o forse non viviamo davvero. «Basta guardare la nostra vita. Spesso noi viviamo in apnea – ha anticipato don Epicoco ai microfoni di Radio Spazio –, presi dal “fare”, dal voler dimostrare, dal volerci affermare, ma vivere, dimenticandoci del verbo “essere” ci porta a non respirare e questo ci fa sperimentare una forma di morte, attraverso l’angoscia, l’ansia, le preoccupazioni, il non intravedere più speranza. È dai sintomi che ci accorgiamo che manca ossigeno».
Don Epicoco, in che modo la preghiera ci riporta ossigeno?«Accade quando il “senso” torna di nuovo a irrigare la maggior parte delle cose che facciamo durante le nostre giornate. Ce ne accorgiamo quando leggiamo un libro o una partitura di musica: le parole trovano senso attraverso le pause della punteggiatura o tra una nota e l’altra. Questa è la preghiera: può sembrare assenza, ma in realtà è un silenzio “abitato” che rende significativa la musica».
E se questo senso viene smarrito? Se ci si allontana dalla preghiera?
«Il desiderio di voler pregare è già preghiera. Quando noi avvertiamo il desiderio di pregare, molto probabilmente l’acqua è già arrivata alla gola e ci accorgiamo di aver bisogno di rivolgerci al cielo. Questo accade soprattutto quando facciamo esperienza del nostro limite. Paradossalmente spesso il desiderio di preghiera inizia proprio in mezzo alle nostre crisi ed inquietudini».
Da dove partire, per risalire dagli abissi?
«Nella preghiera non dobbiamo avere fretta. La vita spirituale è una questione di gusto, non è “fast food”. Dobbiamo abituarci a misurare spazio e tempo diversamente da come vengono misurati normalmente. Pregare è come amare, quando ti trovi accanto alla persona che ami il tempo entra in una dinamica di eternità e non conta se sei in cima ad un monte o in una cantina. Quando sei con la persona che ami sei nel posto giusto».
Pregare è stare con chi ci ama?
«Sì, la preghiera è proprio lasciarsi amare, da qualcuno con la “Q” maiuscola. Non è tanto una cosa che dobbiamo fare noi, ma una cosa che dobbiamo lasciar fare a qualcun altro dentro di noi».
In che modo la preghiera può fare la differenza, anche in un momento complesso come quello che stiamo attraversando a livello mondiale?
«Quando una persona non prega chiama essenziale ciò che non lo è. Gesù usa un’espressione molto dura nei confronti di Marta: “Tu ti agiti, ti affanni per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno e tua sorella Maria si è scelta la parte migliore”. Mi sembra che le nazioni del mondo, alcune società, alcuni tra di noi abbiano perso di vista l’essenziale. Ci agitiamo e ci preoccupiamo per molte cose, ma la cosa di cui c’è bisogno davvero l’abbiamo persa di vista e le conseguenze sono la violenza, la guerra, l’individualismo l’egoismo, tutto quello che fa ammalare il nostro mondo. Le persone che pregano non perdono di vista l’essenziale».
Valentina Zanella