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ChiesaPedemontana

Nimis ricorda il cardinale Ildebrando Antoniutti a 50 anni dalla morte

Fu uno dei più illustri figli di Nimis e dell’intero Friuli: il 1° agosto di 50 anni fa, in un tragico incidente stradale a Bologna, morì il cardinale friulano Ildebrando Antoniutti, già camerlengo, Nunzio apostolico e Prefetto della Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari. La cittadina pedemontana ricorderà il suo compaesano cardinale con una Santa Messa che sarà celebrata giovedì 1° agosto alle 19 nella pieve dei Santi Gervasio e Protasio.

Il card. Ildebrando Antoniutti è sepolto nell’antica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio martiri, a Nimis

Una vita per la Chiesa nel mondo

Nato a Nimis il 3 agosto 1898, Antoniutti frequentò il liceo presso il Seminario di Cividale, il corso di teologia al Seminario di Udine. Durante la prima guerra mondiale accompagnò l’allora arcivescovo di Udine Anastasio Rossi nelle frequenti visite agli ospedali militari e alle parrocchie delle zone occupate. Nel 1917, dopo Caporetto, seguì mons. Rossi nella sua discussa profuganza, per cui agli inizi di novembre giunse a Roma, iniziando a conoscere gli ambienti curiali della capitale. Rientrato a Udine, Antoniutti fu ordinato sacerdote il 5 dicembre 1920 e dopo 7 anni di segretariato a mons. Rossi – periodo in cui fu anche docente in Seminario – entrò nel servizio diplomatico vaticano. Nella primavera del 1936 fu nominato delegato apostolico in Albania succedendo al carnico G.B. Della Pietra: il 29 giugno di quell’anno, all’età di 37 anni, fu ordinato Vescovo. Nel 1938 fu nominato delegato apostolico in Canada e, nel 1953, nunzio apostolico in Spagna.

Il dipinto in cui è ritratto il card. Antoniutti, conservato in seminario a Castellerio

Durante la Seconda Guerra Mondiale si adoperò per la ricostruzione del suo paese natale, Nimis, distrutto dall’incendio dei cosacchi del 29 settembre 1944. Una predilezione particolare fu dedicata al Seminario, gravemente distrutto dai bombardamenti, per la cui ricostruzione Antoniutti fu un generoso benefattore. Ancora oggi, a Castellerio, si conserva un ritratto dipinto del cardinale benefattore.

Cardinale, appunto: fu Papa Giovanni XXIII a consegnare la porpora cardinalizia al friulano Antoniutti nel concistoro del 19 marzo 1962. Nel conclave del giugno 1963, che elesse papa il cardinale Giovanni Battista Montini, il friulano fu fra i più votati assieme al cardinale Francesco Roberti. Subito dopo, il 26 luglio 1963 il nuovo papa lo nominò prefetto della Congregazione per i religiosi, che governò per dieci anni.

Il 1º agosto 1974 lasciò Roma per recarsi nella sua nativa Nimis per trascorrere un periodo di riposo. Dopo una sosta a Firenze, sulla tangenziale di Bologna, l’auto su cui viaggiava, in sosta sulla corsia di emergenza per un guasto, venne investita da un mezzo pesante. Nell’incidente il prelato perse la vita quasi immediatamente: aveva quasi 76 anni. Due giorni dopo, il suo corpo venne trasferito a Nimis per le solenni esequie presiedute da un altro cardinale friulano, Ermenegildo Florit arcivescovo di Firenze, e concelebrate dal cardinale Albino Luciani, patriarca di Venezia e futuro Papa Giovanni Paolo, nove vescovi, numerosi sacerdoti e una moltitudine di fedeli. Il cardinale Ildebrando Antoniutti riposta all’interno della pieve della sua Nimis.

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