La devozione per la “Sunte” o la “Madone d’Avost” – così si traduce in friulano – è ricchissima nel territorio friulano, sebbene la sua diffusione sia stata “istituzionalizzata” solo nel XVIII secolo. Dapprima, infatti, moltissime chiese oggi intitolate all’Assunta (compresa la Basilica di Aquileia) erano semplicemente intitolate a Santa Maria. La crescita della devozione ha portato alla specifica intitolazione di “Assunta”. Sono ben 27 le Parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine intitolate proprio all’Assunta. Tra esse anche la Parrocchia di Tricesimo, che a poca distanza può contare sul supporto spirituale del Santuario della Madonna missionaria.
In preparazione alla solennità del 15 agosto, a partire da martedì 6 il Santuario ospita ogni sera una novena guidata da diversi gruppi di preghiera: si inizia alle 19 con il Santo Rosario e si prosegue con l’adorazione eucaristica e la Santa Messa. Durante la Novena sarà possibile confessarsi e ottenere l’indulgenza plenaria.
Mercoledì 14 agosto la Messa sarà presieduta da mons. Dino Bressan, parroco di Tricesimo e Vicario per la Forania della Pedemontana. Dopo la Messa ci sarà la processione.
Giovedì 15, solennità dell’Assunzione di Maria, sarà il giorno culminante delle celebrazioni. Al rosario meditato delle ore 10 seguirà, alle 11, la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Riccardo Lamba. Al termine della celebrazione sarà benedetta e inaugurata la pensilina d’accesso al santuario, recentemente realizzata grazie al contributo della Fondazione Friuli.
Il Santuario della Madonna missionaria di Tricesimo
Il Santuario della Madonna missionaria, che dal 1953 ha dignità parrocchiale, fu eretto nell’immediato secondo dopoguerra. Nel 1948 l’Azione Cattolica di Udine rilevò il castello Valentinis e lo destinò a essere sede di ritiri ed esercizi spirituali. L’anno prima, nel 1947, il movimento “Marianum” con sede a Udine si era fatto promotore di una “Crociata Mariana” per la riscossa spirituale del Paese dopo i disastri della guerra. Fu realizzata una copia dell’effigie mariana di Castelmone (denominata proprio “Madonna missionaria”) e fu quindi portata in pellegrinaggio in numerosissime comunità del Friuli dell’immediato dopoguerra. Il 1° maggio 1949 fu ultimata, presso il castello di Tricesimo, la cappella che avrebbe dovuto custodire l’immagine. Nel 1953 fu completata la realizzazione del santuario che, da allora, custodisce l’immagine sacra.
Nel 2016, in occasione del Giubileo straordinario sulla Misericordia, il Santuario di Tricesimo ospitò una delle cinque “Porte della misericordia” dell’Arcidiocesi udinese, oltre ai santuari del Lussari, di Castelmonte, della B.V. delle Grazie e alla Cattedrale.
Dal 3 ottobre 2023 il Santuario della Madonna missionaria è retto da una comunità di tre monaci indiani della Congregazione dell’Imitazione di Cristo, detta “di Betania”.