Aumentare gli spazi pedonali e di incontro in Borgo Stazione, togliendo i parcheggi a raso e spostandoli in una struttura multipiano, per riportare le persone nelle strade e nelle piazze e, di conseguenza, renderle più sicure. «Quando c’è una presenza folta e variegata di persone, le “cattive frequentazioni” o si integrano oppure se ne vanno».
Ad affermarlo è il professor Michele Bonino, direttore del Dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino, il professionista che, su incarico del Comune di Udine, ha curato – assieme ad un gruppo di una dozzina colleghi – il masterplan per la riqualificazione del quartiere udinese in cui la situazione della sicurezza crea sempre più apprensione.
Un progetto da 22 milioni di euro per il quale il Comune ha chiesto, nell’ambito dell’assestamento di Bilancio, un finanziamento alla Regione. Questa lo ha negato, sollevando dubbi su come tale intervento, pur molto costoso, sia in grado di risolvere il problema sicurezza.
Frequentatore di Udine dagli anni 2000, «per ragioni familiari», il prof. Bonino ha anche spesso partecipato a Vicino/lontano, di cui da quest’anno è entrato nel Comitato scientifico. A lui l’assessore comunale Ivano Marchiol si è rivolto per la realizzazione del masterplan, anche in virtù di simili progetti di riqualificazione già realizzati dal Politecnico, «tra cui – spiega Bonino – il quartiere Aurora di Torino, che aveva problemi simili relativi alla sicurezza».
In un’intervista sul numero di Vita Cattolica in edicola questa settimana il prof. Bonino spiega il masterplan