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San Lorenzo. Occhi puntati al cielo

Tutti pronti con gli occhi puntati al cielo la notte di San Lorenzo (10 agosto) e seguenti, per ammirare lo spettacolo delle stelle cadenti e giocare ad intercettarle, esprimendo un desiderio.

Quest’anno sarà un anno favorevole per ammirare le Perseidi, ha spiegato l’astrofilo Stefano Codutti intervistato su Radio Spazio, anticipando che il “picco” delle lacrime di San Lorenzo si riscontrerà «la notte tra il 12 e il 13 agosto, intorno alle 3.45». «Ammirando il cielo, però – ha aggiunto –, si potrà osservare buona attività già da domenica 11 agosto. Sarà quello, infatti, il momento in cui la terra giungerà nelle vicinanze dell’orbita dei residui cometari della Swift-Tuttle ed inizierà a “raccogliere” i frammenti di questa cometa, il cui ultimo passaggio nei pressi del nostro pianeta è avvenuto nel 1992».

| La Terra, nella sua orbita attorno al Sole, attrae i frammenti della cometa Swift-Tuttle (Immagine Sky&Telescope)

Non tutti lo sanno, ma le “stelle cadenti” in verità non sono stelle bensì piccoli frammenti meteorici. Nominate per la prima volta nelle cronache redatte da astronomi cinesi nel 36 a.C., le Perseidi sono chiamate così «perché sembrano provenire dalla costellazione del Perseo», spiega Codutti, tra i fondatori e primo presidente del Circolo astrofili di Talmassons “nato” però fra le fila dell’Afam di Remanzacco, quarant’anni di esperienza come appassionato e divulgatore di astronomia e oggi referente regionale per Astronomitaly (azienda romana che promuove astro turismo in tutta Italia).

«La direzione in cui dobbiamo guardare per scorgerle è nordest – prosegue –, sopra l’orizzonte, dove sorge, appunto, la costellazione di Perseo. Le Perseidi sono uno sciame meteorico che la terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole. Queste “polveri” – della grandezza di qualche millimetro fino a qualche centimetro – sono state generate tanti anni fa dalla cometa Swift-Tuttle e la terra, con la sua forza di gravità le attira a sé. Entrando nell’atmosfera, esse ionizzano (si incendiano) e lasciano quella caratteristica scia che tutti noi possiamo ammirare ogni anno, anche ad occhio nudo».

In Friuli non mancano gli osservatori astronomici che proprio nei giorni di massima attività delle Perseidi apriranno le loro porte al pubblico, tra questi, aggiunge Codutti, i rinomati Osservatori dell’Afam di Remanzacco e del Circolo astrofili di Talmassons, ma anche il CSAAT di Trieste (sulla Vita Cattolica del 7 agosto 2024 tutti gli appuntamenti e l’intervista completa con Codutti). Si tratta di un’occasione da non perdere, suggerisce Codutti, per osservare non solo le stelle cadenti, ma anche nebulose, galassie e il primo quarto di luna.

Valentina Viviani e Valentina Zanella

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