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Ambiente

Pipistrelli, l’esperto: «Combattono gli insetti nocivi e sono innocui»

Vengono chiamati “Signori della notte”, aiutano a combattere la proliferazione di molti insetti nocivi, ma sono ancora oggetto di tanti stereotipi. Sono stati loro a causare il Covid-19? È vero che si attaccano ai capelli? E che succhiano il sangue come i vampiri? A queste e altre domande ha risposto il naturalista e guida naturalistica udinese Tiziano Fiorenza in un incontro promosso dalla Riserva naturale della Val Rosandra, a San Dorligo della Valle, definendole «tutte domande legate al mondo folcloristico perché normalmente questi animali sono del tutto innocui alla nostra specie, non si attaccano ai capelli e gli esemplari che ospita la nostra regione non succhiano il sangue».

«Di pipistrelli, anche detti chirotteri, ci sono molte specie che addirittura rappresentano grosso modo un terzo dei mammiferi che vivono in Italia», ha spiegato l’esperto, a margine della conferenza, intervistato da Valentina Pagani su Radio Spazio. Quelli che vivono vicino alle nostre case sono detti “antropofodi”, cioè che amano vivere vicino all’uomo. Ce ne sono in gran quantità e spesso tendono ad avvicinarsi all’uomo e a usufruire delle nostre abitazioni. Un’altra specie, gli “algulipati”, è composta da piccoli pipistrelli che vanno ad infilarsi in qualsiasi fessura che trovano sotto i tetti. Sono loro che ci liberano da un bel po’ di insetti fastidiosi che ci tormentano durante la bella stagione».

Di che cosa si cibano questi mammiferi?

«Tutti i pipistrelli che abitano le nostre zone sono animali insettivori, mangiano dalla piccola zanzara alla grossa falena che volano durante le notti estive. In altre parti del mondo ci sono specie che mangiano anche pesci, rane, altri pipistrelli, frutta, nettare o insetti impollinatori come le api o i colibrì».

Quanto a lungo vivono?

«Ogni specie ha la sua longevità, ma sono animali che sono ancora in corso di studio, ad oggi sappiamo che il pipistrello che è vissuto più a lungo ha superato i 40 anni di vita».

Perché volano solo di notte?

«Normalmente i pipistrelli sono animali notturni perché di giorno sarebbero troppo vulnerabili ai predatori; verso la fine dell’inverno può succedere di vedere pipistrelli che volano anche qualche ora prima del tramonto, ma normalmente lo fanno la sera al buio col favore delle tenebre».

Come si orientano al buio?

«Riescono a farlo perché sono stati progettati dalla natura per avere una sorta di “sonar”, un apparato vocale con cui emettono ultrasuoni. Hanno inoltre un meccanismo di recupero dati, quindi immagazzinando queste onde sonore riescono a volare perfettamente anche in assenza di luce».

In che modo è possibile sentire questi ultrasuoni?

«Sono suoni che vanno oltre il percepire umano e normalmente solo le persone giovani riescono a sentire dei piccoli “tip-tip” emessi dai pipistrelli. Oggi abbiamo degli strumenti, i “bat detector”, che ci permettono di rilevare questi suoni e portarli nella fascia udibile dell’uomo. Grazie a tali frequenze, che sono emesse in modo differente da ogni specie, noi riusciamo molto spesso anche a riconoscere il pipistrello che
abbiamo davanti, semplicemente ascoltando il suono che emette».

Capita di trovare dei piccoli di pipistrello caduti dal nido dove abitano con i genitori, cosa fare in quel caso?

«Ricordiamoci che i pipistrelli rientrano tra le specie particolarmente protette dalla normativa locale, ma anche europea, quindi se troviamo un pipistrello ancora vivo che è caduto bisogna segnalarlo al centro di recupero animali selvatici che si occuperà di assistere l’animale, nutrirlo e farlo crescere, riabilitarlo e poi liberarlo».

Victoria Marzinotto

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