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Vescovi del Nordest: valorizzare l’identità dei diaconi permanenti

Buone e positive relazioni in ambito ecclesiale, soprattutto in termini di stima, ma sul compito dei diaconi permanenti nella Chiesa e su come esso venga percepito permane ancora un certo grado di incertezza e poca definizione A dirlo è l’esito di una ricerca sociologica condotta ad oltre 40 anni dal ripristino di questa presenza nella vita delle Chiese del Nordest. Ne hanno parlato i Vescovi della Conferenza episcopale Triveneto riuniti lunedì 9 e martedì 10 settembre alla Casa di spiritualità di San Fidenzio di Verona.

L’indagine sul diaconato permanente

Alla ricerca ha partecipato oltre il 60% dei 388 diaconi permanenti (età media intorno ai 66 anni). Emerge una buona qualità delle relazioni familiari (oltre l’80% dei diaconi permanenti sono coniugati) e che la stessa professione svolta dal diacono può diventare positivo luogo di evangelizzazione ed immersione nella realtà.

I diaconi del Triveneto esercitano il loro ministero specialmente nella liturgia, nell’annuncio della Parola e della carità; la maggior parte (oltre i 2/3) opera nel contesto delle parrocchie e/o delle unità e collaborazioni pastorali. I vescovi hanno colto l’esigenza di valorizzare ed evidenziare maggiormente l’identità del diacono permanente e che essi – i diaconi – risaltino sempre più come segno di unità e carità, conformati a Cristo “servo nell’umiltà” e credibili innanzitutto con l’annuncio della vita.

Il Convegno catechistico regionale ad Aquileia

Sempre nell’incontro a Verona i vescovi hanno provveduto anche ad un aggiornamento sul percorso in atto per il Convegno catechistico regionale – sul tema “Un annuncio che incontra la vita. Riscoprire il battesimo, porta della fede” – che vivrà il suo appuntamento finale il 28 settembre ad Aquileia. Ci si è confrontati anche in vista della “Settimana di spiritualità familiare” che l’Ufficio nazionale CEI organizzerà nel Triveneto nella primavera del 2026.

Verso il Giubileo

La riunione è stata anche l’occasione per un momento di dialogo e confronto sulle iniziative previste dalle singole Diocesi in occasione del Giubileo 2025 che sarà aperto ufficialmente alla fine di quest’anno.

Seguendo stili e contenuti del lavoro proposto e svolto dalla Settimana Sociale dei cattolici in Italia che si è tenuta a Trieste ad inizio luglio 2024 con il titolo “Al cuore della democrazia, partecipare tra storia e futuro”, i Vescovi hanno stabilito di dedicare la prossima “due giorni” in programma a Cavallino (Venezia) il 7 e 8 gennaio 2025 per approfondire le tematiche che riguardano la democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, il rapporto tra identità locali e livelli “superiori” (nazionale, europeo, mondiale ecc.) in un’ottica di bene comune, sussidiarietà e solidarietà. Sarà quindi l’occasione per riflettere insieme e in modo sinodale, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, con la partecipazione anche di rappresentanti delle Diocesi e di alcuni “testimoni” ed esperti, su argomenti e questioni che in modo diverso interessano e coinvolgono la vita dei nostri territori.

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