Da 31 anni sono l’anima del Pignarûl Grant, il falò propiziatorio che svetta accanto al Cjistielat in occasione dell’Epifania tarcentina. Ma potreste anche trovarli in altri angoli del paese. Intenti in manutenzioni, sistemazioni e abbellimenti della frazione tarcentina. E non solo. Sempre pronti ad accorrere laddove sono richiesti il loro intervento e la loro collaborazione. In paese e fuori. Sono gli instancabili alpini di Coia che quest’anno festeggiano (con un grande evento di cui parliamo a fianco) i 90 anni di fondazione della sezione.
Era il 1934, infatti, illustra il presidente Fabio Toffoletti (subentrato al padre Antonio che ha guidato gli alpini per 43 anni), quando il gruppo è nato da un’idea di alcuni reduci della Prima guerra mondiale. Il desiderio di ritrovarsi assieme – la maggior parte delle volte nel “camaron” di Menùt –, in maniera semplice, ma con tanta allegria e voglia di fare, si è così concretizzato con la costituzione della sezione.
La Seconda guerra mondiale ha poi aperto una triste parentesi anche per Coia e per i suoi giovani, costretti al fronte. Ma a fine conflitto il gruppo ha ripreso le sue attività, con rinnovato entusiasmo. Quello che negli anni non è mai mancato. Ed ecco che nel 1975 dalla volontà e dalle braccia degli alpini di Coia è nato in paese il monumento che ricorda i Caduti di tutte le guerre, caratterizzato da una scultura di Giovanni Patat di Artegna. Il terremoto del 1976 ha “segnato” poi in maniera indelebile anche la piccola comunità tarcentina, così come tanti altri paesi del Friuli, ma lo spirito del gruppo Alpini locale, al quale si sono unite tante penne nere da tutta Italia in una solidarietà senza confini, ha aiutato a superare anche le difficoltà più grandi. Pochi anni dopo alcuni alpini di Coia sono accorsi in Irpinia ad aiutare la popolazione, anch’essa colpita da un sisma devastante.
Nella lunga storia del gruppo tante sono le pagine “scritte” (e che si continuano a scrivere) in favore della piccola frazione (che non arriva a 200 abitanti): dalla costruzione del Centro sociale, punto di riferimento per la comunità, alla sistemazione del cimitero, dalla cura della scuola dell’infanzia alla costruzione di due ancone votive in paese. Sempre comunque presenti laddove è richiesto un aiuto. «A partire da gennaio e fino ad oggi – illustra il presidente Toffoletti – sono già 1700 le ore in attivo, finalizzate a opere di pulizia e manutenzioni varie, ma anche al sostegno di persone anziane, al supporto ad eventi e manifestazioni».
Insomma, lo spirito e la voglia di fare che hanno animato la nascita della sezione sono rimasti inalterati nel tempo. E adesso è arrivato il momento di festeggiare il prestigioso compleanno – anche insieme a molte sezioni che saranno a Coia per l’occasione, alcune provenienti dall’estero –, con gratitudine verso coloro che hanno messo le fondamenta del gruppo e pure di tutti coloro che in questi decenni si sono avvicendati, avendo sempre a cuore il bene del prossimo.
E prima di fine anno, anticipa Toffoletti, sarà anche pubblicato un nuovo libro per celebrare l’anniversario, così come da tradizione. Nel 1994 erano stati raccontati i 60 anni del gruppo, nel 2005 era stato dato alle stampe “Coja nel Comune di Ciseriis” a cura dello storico locale Paolo Montina, mentre per l’80° di fondazione era stato realizzato il volume “I muli nella steppa”, diario autobiografico di Luigi Ceschia, detto Pulzût.
Il programma della festa
La “tre giorni” di festa per il 90° di fondazione del Gruppo alpini di Coia si apre venerdì 20 settembre, alle 20.15, nella chiesa di San Lorenzo a Coia con la serata che vede esibirsi i Cori “Lis Vilis” di Coia e Sammardenchia e “Picozza di Carpacco”, diretti rispettivamente dai maestri Aldo Micco e Martina Gorasso.
Sabato 21, alle 20.45, al Centro sociale, incontro (promosso insieme all’Associazione speleologica di Tarcento) con Luca Cossa e Paolo Moro che parleranno di “Strutture militari nelle valli del Torre 900-1990”.
Domenica 22 alle 10 ci sarà l’ammassamento vicino alla chiesa, alle 10.30 la sfilata dei partecipanti con la Banda di Coia, quindi l’alzabandiera e alle 10.45 la Santa messa nell’area del monumento ai Caduti; alle 11.30 gli onori ai Caduti e alle 12.30 il rancio alpino. Pomeriggio in allegria con gli “Slumats” e alle 14 il taglio della mega torta di “compleanno” offerta dalla pasticceria Rizzo, in compagnia della madrina Giannola Nonino. Alle 16 l’attesa estrazione della lotteria.
Monika Pascolo