Ieri sera, poco dopo le 21, una colonna mobile della Protezione Civile del Friuli-Venezia Giulia è partita alla volta dell’Emilia Romagna, una delle regioni maggiormente colpite dal ciclone Boris. Le piogge intense hanno provocato esondazioni, frane, allagamenti e mareggiate nelle province di Bologna, Forlì, Cesena e Ravenna e Rimini, dove le scuole rimarranno chiuse in base elle ordinanze dei Comuni. Da Palmanova sono partite 4 squadre di tre volontari ciascuna, tutti specializzati in pompaggio acqua e soccorso in acqua.
L’Emilia-Romagna tiene ancora il fiato sospeso di fronte alle impietose previsioni meteo, costellate di piogge, nubifragi e livelli d’acqua pari al doppio di quelli che si registrano in un mese intero. A Modigliana, in provincia di Forlì, “Il fiume è esploso”, ha detto in serata il sindaco, Jader Dardi, aggiungendo che la situazione rischia di essere “più grave” di quella del maggio 2023, quando il comune fu investito da numerose frane. Pioggia e frane anche sul versante toscano, nel Mugello, dove sono caduti 170 millimetri di pioggia nelle ultime 24 ore, ha detto il presidente regionale Eugenio Giani.
Oggi le scuole resteranno chiuse in gran parte delle province dell’Emilia Romagna, mentre la governatrice facente funzione, Irene Priolo, invita le aziende a consentire, per quanto possibile, lo smart working.
Il ministro Nello Musumeci ha firmato lo stato di mobilitazione per consentire un più capillare intervento della Protezione Civile nazionale nell’area. A preoccupare è anche la situazione delle Marche, dove i vari comuni – compreso quello di Ancona – hanno disposto la chiusura delle scuole, a fronte di allagamenti e frane.
La Puglia, invece, piange la scomparsa di un vigile del fuoco, morto dopo essere intervenuto per aiutare alcuni automobilisti sorpresi da una bomba d’acqua nel Foggiano. Il ciclone Boris, dunque, non accenna a placarsi e, anzi, si prepara a imperversare ancora con temporali, piogge e vento che interesseranno in particolare l’Alto Adriatico e il Tirreno meridionale.
La mappa della perturbazione si colora di rosso e viola sull’Emilia-Romagna, dove sono attesi fino a oltre i 110 millimetri di pioggia. L’allerta rossa è prevista fino alla mezzanotte di oggi. In alcuni comuni, come Faenza e Castel Bolognese, sono cominciate le evacuazioni preventive per il rischio inondazione. Saranno costantemente monitorati i corsi d’acqua, ponti, sottoponti e i fiumi. Secondo quanto riferito dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, c’è il rischio che alcuni corsi d’acqua possano superare la soglia massima di allerta, come già successo oggi in quattro occasioni. A Faenza sono stati posizionati blocchi di cemento attorno al torrente Marzeno per fermare l’acqua, mentre il sindaco ha firmato l’ordinanza di evacuazione dei piani terra di tutta l’area coinvolta.
Nella regione, oltre che dal Friuli-Venezia Giulia, i “rinforzi” sono arrivati da Trentino Alto-Adige e Lombardia. Il maltempo, poi, continuerà ad imperversare su gran parte dell’Italia, con Marche, Puglia e Toscana in ‘arancione’ e altre 12 regioni in ‘giallo’.