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Agricoltura

Mele come l’uva: meno quantità, più qualità

La vendemmia è arrivata al giro di boa – tiene il Prosecco, un po’ meno il Pinot e lo Chardonnay –, scatta la raccolta delle mele, accompagnata dalle rassegne di Tolmezzo e di Pantianicco. L’assessore regionale all’agricoltura Stefano Zannier assicura che dopo un breve ciclo decrescente, «ora assistiamo ad una inversione di tendenza della frutticoltura che si regge in particolare sulla produzione di mela e kiwi. Queste produzioni stanno restituendo un risultato economico crescente per le imprese, non tanto per la quantità quanto per la qualità del prodotto che offre sbocchi su mercato a prezzi remunerativi».

Se in Europa la produzione di mele per il periodo 2023-24 è calata del 2,4% rispetto all’anno precedente a causa di condizioni climatiche avverse, mancanza di piogge, aumento dei parassiti e grandinate, in Italia è prevista una diminuzione più contenuta, dello 0,4%, con 2,104 milioni di tonnellate prodotte. In Friuli-Venezia Giulia, il calo è stato del 2,2% per il 2023, con una superficie coltivata diminuita del 5,6%. Ma la qualità resta ottima.

Infatti il prezzo ha visto un aumento significativo, con una differenza tra prezzo all’origine e all’ingrosso: 0,52 euro/kg alla produzione contro 1,80 euro/kg all’ingrosso, con un incremento del 18,4% rispetto al 2022.

F.D.M.

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