In un clima di festa, domenica 22 settembre, la comunità di Taipana si è stretta in un caloroso abbraccio attorno alla cappellina dedicata alla Madonna Ausiliatrice, in Borgo di Sopra. Il piccolo edificio venne costruito nel 1938 come testimonia la data composta con i sassolini raccolti nel vicino torrente da un artigiano dell’epoca, Enrico Vazzaz, e posta sul pavimento dell’ingresso.
All’interno, la statua della Madonna è vestita con abiti di stoffa pregiata, come si usava un tempo. Essa venne salvata dalla vecchia chiesa che si trovava in Borgo di sotto, danneggiata in modo irreparabile dall’esplosione di un deposito di materiale bellico che si trovava nelle vicinanze, restò in piedi solo il campanile a perenne memoria. La cappellina si trovava in un comprensibile stato di degrado dovuto alle intemperie e ai suoi 86 anni.
Riportarla al suo originale splendore, e anche di più, era da tempo il sogno degli abitanti del Borgo di sopra che si sono proposti alla comunità taipanese come animatori del progetto. L’idea è nata dal ritrovamento all’interno della cappellina stessa di un barattolo pieno di monetine da 1, 2 e 5 centesimi di euro per un totale di 16,40 euro, frutto delle elemosine di chi passava davanti e vi sostava in preghiera. Come succede quando si accende il fuoco nel caminetto, davvero bastano pochi stecchini. Infatti i promotori non hanno desistito: il sogno di vedere la cappellina ristrutturata ormai era entrato nel cuore di tutti. Come normalmente succede in questi casi, nel momento giusto, anche la Provvidenza ci mette del suo.
La disponibilità totalmente gratuita del signor Sergio Nanino da Cortale, maestro decoratore, coadiuvato dall’amico francese Laurent, ospite a Taipana per le ferie estive, l’accompagnamento costante e affettuoso dei vicini, tutti insieme sotto il sole cocente di agosto e la mano benedicente della Madonna hanno prodotto la meraviglia che oggi è possibile ammirare. Il gruppo promotore insieme alla comunità di Taipana ringraziano di cuore tutti coloro che in forme diverse, la maggior parte anonime, come si usa fare nei nostri paesi, hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera che davvero merita una visita.
Fiorino Miani
