Dalla distruzione del terremoto alla rigenerazione del paese, come una delle piattaforme industriali e di sviluppo più vibratili della regione. È l’evoluzione della comunità di Amaro che il parroco, don Giampietro Bellini, ha saputo accompagnare con sapienza in 50 anni. Tanto che la Parrocchia ed il Comune gli renderanno grazie sabato 5 ottobre con una doppia cerimonia: alle 17 il Consiglio comunale gli conferirà la cittadinanza onoraria; alle 17.50 la banda di Sutrio e la popolazione accompagneranno il nuovo “cittadino onorario” nella chiesa di San Nicolò. Alle 18.30, l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba concelebrerà con don Giampietro la messa solenne, con la Cantoria parrocchiale. A conclusione, gli interventi delle autorità, alcune testimonianze, la consegna di un volume e la festa.
C’è un episodio che dice tutto di questo parroco: il “Centro Caritas” per il quale, a distanza di 50 anni, si sta ancora impegnando. In molti Comuni terremotati del Friuli fu donata, nel 1976, una struttura pre fabbricata al servizio di queste comunità, in primo luogo per la celebrazione delle S. Messe e poi per tutte le altre attività sociali e ricreative. Negli anni tantissimi sono stati gli eventi organizzati all’interno della struttura peraltro dotata di una piccola cucina: dalle varie feste paesane ai convegni, dall’attività pastorale a giochi vari. Ma, mentre in molti paesi questa tipologia di spazi è stata destinata ad altro – depositi, magazzini – don Pietro crede ancora che la struttura possa ritornare ai vecchi usi come centro sociale. Un impegno non facile poiché il manufatto è vecchio e non risponde più alle nuove norme. Ma don Pietro non si perde d’animo, con l’intraprendenza che lo contraddistingue, ha già messo in sicurezza alcune sue parti e sta affrontando il resto per restituire alla comunità di Amaro un centro di aggregazione, per giovani e meno giovani, di cui Amaro necessita. «Siamo certi che alla fine ce la farà», dicono i paesani.
L’arcivescovo Riccardo Lamba ha scritto anticipatamente al parroco che «il dono del Sacerdozio che hai fatto fruttificare con particolare impegno attraverso la predicazione della Parola, il dono dei sacramenti e le opere di carità pastorale, è stato ed è una Grazia sia per la tua vita che per quella di molti fedeli». E ha aggiunto: «Il loro affetto sia per te un segno di riconoscimento pieno di gratitudine per la tua buona opera e della dedizione che hai avuto per ogni persona a te affidata, sia attraverso l’incontro diretto, sia per mezzo della preghiera silenziosa».
Ricorda Cristiana Mainardis, sindaco di Amaro: «Era il 20 ottobre 1974 quando tre giovani scolarette vestite a festa attendevano con trepidazione l’arrivo del nuovo parroco, facendogli dono di un mazzo di fiori, messaggio di speranza, fortuna e prosperità: ebbe così inizio l’avventura del giovane don Pieri ad Amaro, uomo diventato simbolo e punto di riferimento per l’intera comunità. Con profonda emozione e sincera gratitudine celebriamo solennemente i 50 anni di vita sacerdotale trascorsi da don Pieri nel nostro paese, anni di impegno al servizio della Chiesa, dei giovani e degli anziani. Impegno ed entusiasmo ininterrotti e rispetto ai quali non basteranno mai le parole di riconoscenza».
Francesco Dal Mas