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Friuli Centrale

A Pozzuolo, sabato 26 ottobre l’ingresso del nuovo parroco don Michele Frappa

C’è grande attesa a Pozzuolo del Friuli, Carpeneto, Cargnacco, Sammardenchia, Zugliano e Terenzano per l’ingresso ufficiale del nuovo parroco, don Michele Frappa. La Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, momento che segnerà l’avvio del ministero sacerdotale nelle cinque Parrocchie guidate per anni dal compianto mons. Carlo Costantini (morto il 1° agosto all’età di 91 anni), e nella comunità di Terenzano dove operava don Onorino Trigatti (che ha rassegnato le proprie dimissioni, ritirandosi in quiescenza alla Fraternità sacerdotale di Udine), è in programma sabato 26 ottobre, con inizio alle ore 15.

Originario di Camino al Tagliamento, classe 1989, don Frappa è stato ordinato sacerdote il 6 settembre 2020. In seguito, è stato nominato vicario parrocchiale di Lignano Sabbiadoro e Bevazzana, dove è anche stato insegnante di religione nelle scuole elementari e medie. Nel 2023 l’allora arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato lo aveva nominato vicedirettore dell’Ufficio diocesano per l’iniziazione cristiana e la catechesi, incarico che manterrà anche in futuro.

Don Frappa, con quanta emozione si appresta a diventare parroco delle sei comunità?

«I nuovi inizi sono sempre carichi di emozioni. Ce ne sono tante: stupore e gioia per la chiamata a questo servizio del tutto inaspettato e gratitudine e trepidazione per il compito. Di fronte a ciò da parte mia c’è l’affidamento a Dio, alla Chiesa e alle sei comunità cristiane».

Con quale sentimento ha salutato le Parrocchie in cui è stato vicario in questi anni?

«Certamente c’è un umano dispiacere a salutarle, però con la certezza che i legami che il Signore ci fa vivere sono sacri e certo continueranno seppur in modo nuovo e diverso. Colgo l’occasione per ringraziare don Angelo Fabris per quello che è stato in questi anni di inizio del mio ministero, nel vissuto quotidiano di queste comunità e nell’unicum di una realtà e di una pastorale come quella di Lignano che ho conosciuto in un periodo particolare come quello della pandemia e nel tempo difficile che stiamo vivendo».

Lei nelle comunità di Lignano e Bevazzana era anche insegnante di religione cattolica alle elementari e medie…

«È un incarico che ho dovuto lasciare, ma è stata una pagina davvero importante del mio ministero e della mia formazione umana, come uomo e come prete; anni ricchi e intensi in cui ho avuto la possibilità di incontrare ragazzi splendidi e insegnanti appassionati per far maturare sempre più in questi giovani una ricerca di quella che è la vita oggi nel tempo che stiamo vivendo».

A Pozzuolo e nelle altre 5 Parrocchie subentra a mons. Costantini e a don Trigatti che sono stati tanto amati. Qual è l’emozione?

«Raccolgo l’eredità di bravi sacerdoti che non ho conosciuto personalmente, ma solo attraverso i racconti dei collaboratori e di confratelli sacerdoti. Li ringrazio per il loro operato testimoniato dai passi fatti da queste comunità e per quanto è stato realizzato in questi anni con validi, competenti e appassionati collaboratori».

Ha già avuto modo di incontrare le nuove comunità?

«Ho incontrato alcuni componenti del Consiglio della Collaborazione pastorale insieme ai sacerdoti che già operano in queste Parrocchie. Ho visto molta disponibilità e apertura nei miei confronti e li ringrazio di cuore per questo. Ora ho trepidazione di poter incontrare tutte le comunità, una ad una».

Quali sono i primi passi che percorrerete insieme?

«Saranno dettati dall’ascolto reciproco alla luce della Parola di Dio e della docilità dello Spirito Santo per intraprendere la strada migliore, la strada della Chiesa».

Monika Pascolo

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