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Via libera all’Ilia ridotta per la seconda casa, ma fa discutere

Via libera a maggioranza, dalla I Commissione consiliare de Friuli-Venezia Giulia, presieduta da Alessandro Basso (Fratelli d’Italia) con l’astensione delle Opposizioni e il voto contrario di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), al disegno di legge che sancisce nuove disposizioni in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia). Lo riporta una nota diffusa da Acon precisando che la votazione dei 12 articoli del ddl è stata preceduta da una “vivace discussione generale” concentratasi per lo più sulla riduzione, prevista dal disegno di legge, dell’aliquota massima sulla seconda casa. Una misura che, secondo diversi consiglieri di opposizione, andrebbe a beneficio solo di alcune classi sociali. Questa almeno l’opinione di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) secondo il quale «il ddl, pur avendo anche alcuni aspetti positivi, crea squilibri, premiando classi sociali già privilegiate», ma anche di Rosaria Capozzi (M5S), la quale ha rimarcato che «abbattere l’aliquota della seconda casa non è una priorità e sarebbe stato più equo intervenire in favore di chi una casa non se la può proprio comprare».

Il disegno di legge, per il Centrosinistra, potrebbe essere foriero non solo di squilibri tra le classi sociali, ma anche tra le aree territoriali del Friuli-Venezia Giulia. Per il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, infatti, «l’abbassamento dell’aliquota sulle seconde case rischia di andare a beneficio di chi ha un patrimonio importante, ma soprattutto di chi ha una casa al mare», un dubbio questo rimarcato anche da Andrea Carli (Pd), secondo il quale «il mercato immobiliare delle zone di mare non ha certamente bisogno di essere sostenuto dalla manovra che non sarà comunque risolutiva per quelle zone che, invece, soffrono di spopolamento, come le aree di montagna». Medesima l’opinione della collega di partito Manuela Celotti, secondo la quale «nell’impianto del ddl non sono state prese in considerazione in modo adeguato le differenze tra i vari territori, senza contare poi che la norma limita l’autonomia dei Comuni in materia di imposte». E se Francesco Martines (Pd) ha suggerito che «bisognerebbe ragionare sullo sgravare dal pagamento totale dell’Ilia quelle piccole unità commerciali che vanno avanti a fatica», Serena Pellegrino (Avs), non contraria del tutto al disegno di legge, ha invece suggerito di «stabilire che i proprietari di più immobili debbano dichiarare come seconda casa quella dal valore catastale più basso».

Diversa la posizione degli esponenti della Maggioranza. Per Markus Maurmair (FdI) «il ddl 29 è un provvedimento che vuole dare risposta al ceto medio e, quindi, a chi per una vita intera ha risparmiato e ha investito nella casa», mentre il capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, ha evidenziato che «l’abbassamento dell’Ilia sulla seconda casa è un aiuto a quella classe lavoratrice che oggi è in sofferenza ed è sempre stata dimenticata nelle politiche di agevolazione fiscale». Medesima la posizione di Michele Lobianco (Forza Italia) che ha ribadito come «il disegno di legge dia risposta e premi chi con sacrifici è arrivato ad avere una seconda casa». Per Mauro Di Bert (capogruppo di Fedriga presidente) i dubbi sollevati dalle Opposizioni sarebbero, invece, «pura ideologia, mentre il ddl è il frutto di una scelta coraggiosa in materia di beni immobiliari».

«Il messaggio che arriva dal Fvg – ha detto in chiusura del dibattito l’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti -, è che, mentre a livello nazionale si parla di aumento della pressione fiscale sugli immobili, noi invece la riduciamo. È una manovra che ci rende più attrattivi come regione. Le misure previste vanno a beneficio di tutto il territorio regionale e di tutte le categorie sociali ed economiche».

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