È una proposta speciale per immergersi nella Parola di Dio, ma anche un’occasione per dedicarsi del tempo ed entrare un po’ più in profondità dentro di sé. “Alle radici della fraternità”, è questo il tema del ciclo di incontri proposto dalla comunità dei frati Cappuccini di Castelmonte in novembre, nella convinzione che ogni persona, per crescere e sviluppare il suo potenziale umano, abbia bisogno di «vivere relazioni sane e autentiche con gli altri, con se stesso e con il mondo», perché «siamo fatti di fraternità!». L’itinerario si articolerà nei sabati 9, 16, 23 e 30 novembre (ore 9.30-17), attraverso la metodologia del bibliodramma. Giovanna Zanutta, di Carlino, presidente presidente dell’Associazione italiana bibliodramma, ne ha parlato ai microfoni di Radio Spazio. Sarà lei a condurre gli incontri. Per informazioni e adesioni al percorso, contattare fra Silvano a Castelmonte, ai numeri 3276525380, 0432/731094.
Cos’è il Bibliodramma
Si tratta di una metodologia attiva, che favorisce l’incontro profondo tra la Parola di Dio e la vita concreta di ogni persona, ha spiegato. In estrema sintesi, il Bibliodramma è una modalità di confronto biblico di gruppo, basata sull’interazione tra il messaggio biblico, veicolato dallo Spirito, e l’esperienza di ogni partecipante. Partecipare ad un incontro di Bibliodramma consente di vivere in prima persona un brano biblico. «Sembra complesso, in realtà è molto semplice – continua Zanutta –. Chi conduce “facilita” l’incontro, ma la vera guida è lo Spirito. È un’esperienza molto intensa e coinvolgente, capace di allargare l’orizzonte della fede».
Tre momenti: “riscaldamento”, incontro con la Parola, condivisione
In concreto, gli incontri prevedono una prima fase cosiddetta di “riscaldamento”, che favorisce un clima di accoglienza e fiducia tra i partecipanti e predispone interiormente ad accogliere se stessi e gli altri senza giudizio. Segue il momento con l’incontro con la Parola di Dio, infine c’è la condivisione. «È molto libera e sempre molto intensa, perché accade sempre qualcosa quando diamo spazio alla Parola a cuore aperto. Normalmente si sceglie un brano della Bibbia che prevede una narrazione – esemplifica Zanutta –, perché il Bibliodramma prevede di “entrare” nel racconto, a quel punto sarà la Parola a dare luce alla nostra vita personale. Nella Parabola del padre misericordioso, ad esempio, c’è chi può immedesimarsi in quel padre che aspetta il figlio, chi nel figlio che se ne è andato. “Diventando” quei personaggi si apre lo sguardo su una realtà – la vita – che rispecchia la nostra, ma lo si fa da un punto di vista nuovo». E il clima è anche giocoso, conclude Zanutta: si ride, ci si emoziona, ci si colma di vita, vitalità e anche di fiducia. Gli incontri “Alle radici della fraternità”, nello specifico, vogliono aiutarci a fare un percorso di discesa dentro di noi per scoprire la bellezza di cui siamo fatti e per vederla anche nell’altro. Saranno anche uno spazio per costruire quella pace che oggi tutti tanto desideriamo».
Le radici del Bibliodramma
L’approccio bibliodrammatico, seppur con forme diverse tra loro, si è lentamente sviluppato in diverse nazioni, in particolare del nord Europa, a partire dalle prime sperimentazioni subito dopo il Concilio Vaticano II. Affonda le sue radici più antiche nella modalità dell’applicazione dei sensi che fu consigliata da S. Bernardo e S. Bonaventura e nella Composizione di luogo ideata da Sant’Ignazio di Loyola nei suoi esercizi spirituali. L’associazione italiana Bibliodramma è nata nel 2010 a Padenghe sul Garda. Per maggiori informazioni: www.bibliodramma.com