Provate a leggere i dati sulla natalità dell’Istat. E le prospettive che lasciano intendere. È davvero glaciazione. Ecco perché è da cogliere con interesse che la famiglia, con tutte le sue problematiche, ritorni al centro dell’impegno politico che in questi giorni si esprime nella discussione parlamentare della Legge di Bilancio per il 2025. Quali aiuti si prevedono a sostegno dei genitori con figli? E quindi della natalità?
Lo abbiamo spiegato schematicamente in un approfondimento su La Vita Cattolica del 23 ottobre 2024, soffermandoci anche su quanto prevede in tema la Regione, attraverso l’Assestamento di bilancio. Certo, sono soltanto tentativi di risposta. L’emergenza che dura da troppo tempo esigerebbe molto di più. L’auspicio è che la Regione vi provveda anche attraverso la prossima legge di Stabilità.
Partiamo dalla denatalità
Intanto l’Istat ha certificato che siamo davvero nell’era della glaciazione demografica. Nel 2023 le nascite in Italia sono state 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022 (-3,4%). Ogni 1.000 residenti sono nati poco più di sei bambini. La diminuzione dei nati è attribuibile per la quasi totalità al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani, che costituiscono oltre i tre quarti delle nascite totali. La denatalità prosegue anche nel 2024: nel periodo gennaioluglio le nascite sono diminuite, rispetto allo stesso periodo del 2023, di 4.600 unità (-2,1%).
Non solo persistono le difficoltà nel passaggio dal primo al secondo figlio, emergono anche criticità nell’avere il primo figlio. «L’allungarsi dei tempi di formazione e di uscita dal nucleo familiare di origine da parte dei giovani, le loro difficoltà nel trovare un lavoro stabile, il problematico accesso al mercato abitativo, non ultima la scelta volontaria di rinunciare, o comunque rinviare al futuro, il voler diventare genitori sono – secondo gli esperti Istat – tra i fattori che contribuiscono alla contrazione dei primi figli nel Paese».
In calo anche i nati da genitori stranieri: in Friuli-Venezia Giulia si limitano al 17,9%. Continua a crescere l’incidenza di nascite fuori dal matrimonio: pari al 42,4% nel 2023, +0,8 punti percentuali sul 2022.
Questa tendenza è diffusa soprattutto tra i giovani. Non si arresta il calo della fecondità. Le donne tra i 15 e i 49 anni residenti hanno avuto in media 1,20 figli. Il numero medio di figli per donna registrato nel 2023 riporta il Paese indietro, al minimo storico di 1,19 osservato nel 1995. Riprende la posticipazione delle nascite. Si diventa per la prima volta madri in media a 31,7 anni, mentre nel 1995 ciò accadeva a 28 anni.
Quali soluzioni?
L’ampio approfondimento su La Vita Cattolica del 23 ottobre lascia intravedere alcune delle strade tracciate dalla politica nazionale e regionale: dai bonus (bebé e asilo) al quoziente familiare, passando dai congedi parentali, alle misure di sostegno alla maternità e alla conciliazione con il lavoro, fino al diritto allo studio.
Francesco Dal Mas