«I poveri hanno molto da insegnare… Non dimentichiamo di custodire i piccoli particolari dell’amore»: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto… Questi gesti non s’improvvisano; richiedono una fedeltà quotidiana resa forte dalla preghiera. «La fede senza le opere è morta», tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce».
Sono alcuni passaggi del messaggio di Papa Francesco per l’ottava “Giornata mondiale dei poveri”, messaggio che la Fondazione Banco alimentare ha fatto proprio per lanciare la ventottesima edizione della “Colletta alimentare”, prevista in tutta Italia sabato 16 novembre, con il coinvolgimento di oltre 150 mila volontari in 11.600 supermercati.
E anche il Banco del Friuli-Venezia Giulia sta preparando 7 mila volontari, riconoscibili dalle pettorine arancioni, che presidieranno 393 punti vendita in regione, di cui 216 solo in provincia di Udine, invitando a donare prodotti a lunga conservazione come olio, verdure e legumi in scatola, conserve di pomodoro e alimenti per l’infanzia.
Tutti gli alimenti raccolti saranno poi distribuiti a oltre 7.600 organizzazioni partner territoriali a livello nazionale, di cui 291 in Friuli-V.G.. Si tratta di mense per i poveri, case-famiglia, comunità per minori, centri d’ascolto, unità di strada, convenzionate con Banco alimentare che in Italia sostengono oltre 1.790.000 persone, mentre sono 30 mila i poveri seguiti in Friuli-Venezia Giulia.
«Oggi, più che mai – afferma Paolo Olivo, presidente del Banco alimentare regionale, che nel 2023 ha donato 4 mila tonnellate di generi di prima necessità – invitiamo tutti alla “Colletta alimentare”, perché crediamo nel suo valore altamente educativo. È un gesto semplice e concreto perché è dono del proprio tempo, è dono di sé nel farsi volontario e dono di cibo per chi non ne ha».
Anche quest’anno ci sarà un grande coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori che hanno promosso moltissimi incontri per far conoscere la «Colletta alimentare», come pure di tantissimi gruppi associativi, parrocchie e realtà locali.
Flavio Zeni