È stato presentato venerdì 22 novembre a Udine, nella prestigiosa sede della Fondazione Friuli, il documentario contenente la ricostruzione del Duomo di Udine, realizzato dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli e dalle Università di Udine e Alma Mater Studiorum di Bologna, in convenzione con la Parrocchia di Santa Maria Annunziata nella chiesa Metropolitana di Udine.
«La pubblicazione di questo filmato, a corredo del volume presentato un anno fa in Cattedrale, è stata una sfida importante per l’Istituto Pio Paschini, sia per il grande lavoro che ha richiesto, sia perché si è trattato di una sfida interdisciplinare, a cavallo tra liturgia e architettura, fotografia e archeologia, restauro e tecnologie». Così Cesare Scalon, presidente dell’Istituto Pio Paschini, ha introdotto la presentazione del filmato. «Il video che oggi presentiamo ricostruisce un Duomo la cui vita non ha potuto prescindere dalla fede di laici e chierici di Udine e non solo, che hanno dato vita e animato la Fabbrica del Duomo».
Prossimamente il filmato on-line
Il filmato, un interessante mescolanza tra lo stile documentario e la ricostruzione digitale, ha una durata di circa 15 minuti. Curato dai proff. Alessandro Iannucci e Simone Zambruno (FrameLab, Università di Bologna) e Luca Mor (Istituto Paschini, Università di Udine), non è ancora fruibile da parte del pubblico: sarà pubblicato a breve sulle piattaforme digitali dell’Università Alma Mater Studiorum e successivamente reso disponibile sui canali digitali dell’Arcidiocesi di Udine.
«Nel 2025 un volume sulla chiesa del Castello di Udine»
«L’Istituto – ha proseguito Scalon – offre un contributo scientifico per la conoscenza di questi beni culturali, trovando forme di sinergia (anzi: di rete) oggi necessarie ai fini della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico». E ha poi anticipato l’uscita di un terzo volume della serie cittadina, dopo quelli sulla chiesa di San Francesco e, appunto, sul Duomo di Udine. «La convenzione tra l’Istituto Pio Paschini e la Parrocchia di Santa Maria Annunziata – ha affermato Scalon – permetterà di proseguire i lavori di ricerca. Contiamo nel 2025 di offrire alla città e alla Chiesa un nuovo volume dedicato alla chiesa di Santa Maria in Castello, la Pieve della città di Udine».
Il ricordo di Giampiero Benedetti
«L’anno scorso, alla presentazione del volume sul Duomo di Udine, ero seduto accanto a Giampiero Benedetti, che si è molto adoperato per questa opera». È un ricordo quasi commosso quello del prof. Cesare Scalon. «Come dimenticare la sua persona? Dobbiamo ringraziare lui e tutti coloro che hanno collaborato a vario titolo a questa opera».
L’arcivescovo Lamba: «Sinergia feconda tra istituzioni»
La stessa parola, “sinergia”, è stata utilizzata anche dall’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, nel suo intervento di apertura: «Questo lavoro è una sinergia bella e feconda tra istituzioni civili (come le università) e quelle ecclesiastiche. Con l’ausilio efficace delle nuove tecnologie possiamo godere di un patrimonio unico nel suo genere».
Bordin: «Dalla Regione nuovi contributi per il patrimonio culturale»
«La parola più utilizzata oggi è stata “sinergie”. E le vogliamo sostenere in tutti i modi». Sono le parole di Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. «Possiamo contare su un patrimonio storico-artistico enorme, il più grande al mondo. La sua valorizzazione è un impegno non facile, ma possiamo fare affidamento su tante realtà che hanno a cuore non soltanto il patrimonio, ma la sua cultura e valori di cui si fa portatore».
Il presidente ha poi annunciato l’apertura di «Una nuova linea contributiva di 3 milioni di Euro per il 2025 per favorire associazioni, fondazioni, comitati, Parrocchie. L’obiettivo è proprio sostenere con finalità culturali di valorizzazione del patrimonio storico e artistico».
Giovanni Lesa