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Chiesa

San Pietro di Carnia, Campoformido, Mortegliano: nuovi siti web per tre Collaborazioni pastorali

La comunicazione di tre Collaborazioni pastorali si arricchisce di nuovi strumenti: le CP di Campoformido, Mortegliano e San Pietro di Carnia, infatti, possono ora vantare nuovi siti web realizzati e pubblicati negli ultimi mesi, a tutto beneficio di fedeli (assidui o occasionali) e turisti.

Il web all’ombra della Pieve di Zuglio

Partiamo dalla Carnia: è con uno splendido filmato della Pieve di San Pietro (Zuglio) che viene accolto chi entra nel sito www.cpsanpietroincarnia.it, per le Parrocchie dei comuni di Arta Terme, Paularo e Zuglio. «Finalmente siamo riusciti a pubblicare questo sito, è stato un cammino lungo ma significativo» afferma il parroco coordinatore mons. Ivo Dereani. Realizzato da un parrocchiano paularino, il sito presenta fin da subito le notizie settimanali, con qualche approfondimento dedicato agli appuntamenti più importanti. Le informazioni delle otto Parrocchie della CP sono raggruppate su base comunale. Assieme agli immancabili gli orari delle Messe, il sito presenta una sezione dedicata alle singole chiese, con – in evidenza – la Pieve madre di San Pietro di Carnia.

CP di Campoformido, un sito da popolare

Scendendo fino ai dintorni della città, ha trovato nuova vita il sito web della Collaborazione pastorale di Campoformido, www.cpcampoformido.it. «C’era uno stile precedente, ma è stato rimodernato» afferma Federico Muzzolini, il giovane realizzatore. Quella di Campoformido è una Collaborazione pastorale di tre Parrocchie, ciascuna vivace dal punto di vista pastorale: come nel caso della vasta CP carnica, anche qui non è facile trovare un unico contenitore, seppur digitale, per le esigenze di tutte. «Ora lavoriamo affinché tutte le Parrocchie della CP condividano le loro iniziative» conclude Muzzolini. Il sito della CP di Campoformido, dalla grafica estremamente pulita, presenta le varie chiese con le informazioni loro relative. Un’area di notizie attende di essere popolata con informazioni di tutte le Parrocchie, così come la sezione – già predisposta – dedicata ai singoli ambiti pastorali. Il logo è la stilizzazione delle tre chiese parrocchiali.

A Mortegliano un sito web “comunitario”

Nel cuore del Friuli centrale, all’ombra del campanile più alto d’Italia e del duomo di cui sono appena stati avviati i lavori, è stato presentato lo scorso 20 novembre il sito web della Collaborazione pastorali di Mortegliano. Qui la realizzazione ha coinvolto l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, che assieme al referente per l’ambito “Cultura e comunicazione” Gabriele Cisilino ha coordinato un gruppo di una decina di volontari che a vario titolo ha collaborato per la realizzazione del portale www.cpmortegliano.it. Da chi ha raccolto gli scritti a chi ha realizzato materialmente il sito, da chi ha svolto un’opera di coordinamento fino a chi ha fornito idee e suggerimenti. «Vogliamo che questo strumento sia al servizio dell’intera collaborazione pastorale, diventando un punto di riferimento per tutte le Parrocchie, non solo per il capoluogo, e per numerose attività che guardano al futuro». Parole che il parroco di Mortegliano, mons. Giuseppe Faidutti, ha pronunciato il giorno della presentazione. Un’opera comunitaria, insomma, già ricca di contenuti. E altri ne arriveranno strada facendo.

La mappa dell’Arcidiocesi di Udine con, in azzurro, le Collaborazioni pastorali dotate di un proprio sito web

Una rete sempre più fitta

Con questi tre nuovi siti, la rete dei portali dedicati alle Collaborazioni pastorali giunge a quota 13 siti web. A questi se ne affiancano altri 26 gestiti su base parrocchiale. Simile il discorso legato ai social media: su 54 Collaborazioni pastorali, 17 sono presenti su Facebook con le insegne della “CP”, mentre 3 sono presenti su Instagram. Non si contano, tuttavia, i profili sui social media realizzati da singoli oratori, che arricchiscono un’infosfera ecclesiale sempre più preziosa: la missione della Chiesa, infatti, passa sempre di più sulle strade digitali. Cliccare per credere.

Giovanni Lesa

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