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SanitàUdine e dintorni

In Friuli-V.G. cure palliative per l’80% di chi le richiede. Conferenza a Udine con Exitu e Spazzapan

«Possiamo fare molto per accompagnare chi è nella sofferenza e di fronte alla morte, per alleviare il dolore e la paura, per permettergli di godere fino alla fine della bellezza della vita». È una delle motivazioni del confronto pubblico tra il registra e scrittore Emmanuel Exitu e il palliativista del Cro di Aviano, Simon Spazzapan, che si terrà a Udine mercoledì 4 dicembre, alle ore 18, nella sede universitaria di Palazzo Toppo Wassermann, in Sala T9, su iniziativa del Centro culturale Il Villaggio, dell’Associazione Medicina&Persona e dell’Associazione culturale universitaria Antonio Rosmini.

Exitu è l’autore dello splendido romanzo storico “Di cosa è fatta la speranza”, che racconta la vita di Cicely Saunders, l’infermiera inglese che ha inventato le cure palliative e che ha fondato nel 1967 a Londra il primo Hospice dedicato agli ammalati inguaribili. Mentre Spazzapan è il coordinatore regionale della Società italiana di cure palliative.

All’incontro pubblico interverranno i rappresentanti di alcune associazioni di volontariato, che operano a pieno titolo in questo particolare tipo di assistenza, perché le cure palliative non riguardano solo chi sta male, magari solo negli ultimi giorni o nelle ultime ore di vita, ma iniziano ben prima, col farsi carico sia dei pazienti che dei loro familiari.

Di queste tematiche si è parlato a Udine anche nel recente convegno regionale “Le cure palliative della persona adulta in Friuli-Venezia Giulia: quale modello di cura?”, nel quale si è anche fatto il punto sulla rete istituita nel 2016 dalla Regione, costituita da ospedali, ambulatori di medicina generale, strutture residenziali, hospice, ma anche, quando è possibile farlo, dalle abitazioni dei pazienti.

Infatti, gli standard nazionali e regionali prevedono, ogni 100 mila abitanti, l’esistenza di un’Unità di cure palliative domiciliari, nonché di un hospice con la disponibilità di almeno 8/10 posti letto. Tutta l’attività fa capo all’Azienda regionale di coordinamento salute, che si avvale anche del gruppo di lavoro costituito da operatori sanitari esperti nella materia, in rappresentanza delle tre Aziende sanitarie, degli Istituti a carattere scientifico di Trieste e Aviano, come pure delle associazioni di cittadini.

Cure palliative, i numeri

Secondo il Ministero della Salute, il fabbisogno di cure palliative riguarda 1.100 pazienti ogni 100 mila abitanti. Per la nostra regione l’utenza sarebbe quindi di circa 13.200 pazienti, di cui 6 mila bisognosi di assistenza specialistica, 7.200 seguibili dai medici di medicina generale. Nel convegno udinese, l’assessore regionale Riccardo Riccardi ha segnalato, però, che le stime regionali sono più alte di quelle nazionali, in considerazione dell’elevata incidenza delle persone anziane in regione.

In Friuli-V.G. nel 2021 la rete delle cure palliative domiciliari aveva in carico 3.199 pazienti oncologici e 698 non oncologici, mentre i ricoveri negli hospice hanno riguardato 441 pazienti, di cui 10 non oncologici. Da allora la capacità d’intervento è cresciuta ancora e, se l’Italia si è posta come obiettivo d’intercettare il 90% del bisogno di cure palliative entro il 2028, il Friuli-Venezia Giulia riesce già garantire una percentuale di richiedenti superiore all’80%, pertanto il traguardo nazionale risulta a portata di mano. Per quanto riguarda gli hospice, i tempi di attesa, dalla richiesta al ricovero sono attualmete di 3 giorni per l’83% dei pazienti. Nel 2023 la durata media delle degenze in hospice dell’AsuFc è stata di 12 giorni, con il 24% dei pazienti ricoverati per 57 o più giorni.

Del resto, la rete regionale delle cure palliative ha promosso la formazione di base per tutti gli operatori sanitari, mentre sia i corsi di laurea in Scienze infermieristiche che per medici prevedono ormai lezioni, seminari e tirocini obbligatori sulla specifica materia, e dall’anno accademico 2021-2022 è stata istituita la Scuola di specializzazione in cure palliative, che attualmente è presente a Trieste e in altre 14 Università italiane.

Infine, la dottoressa Manuela Quaranta, presidente dell’Associazione di volontariato Mirko Spacapan, ha richiamato il significato del termine “palliative”, che, guarda caso, nasce dal mantello della Madonna, quel pallio che, secondo la rappresentazione di molti grandi artisti medievali, costituisce il sicuro rifugio di un popolo di fedeli.

Flavio Zeni

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