Lo avevano promesso gli alpini di Coia: entro dicembre, nell’anno del 90° anniversario di fondazione della sezione nata nel 1934 all’ombra del Cjistielat, anche la pubblicazione di un libro avrebbe accompagnato i festeggiamenti che, con svariati eventi, vanno avanti ormai da mesi. E la promessa delle penne nere della frazione tarcentina – che ormai da 31 anni sono l’anima del Pignarûl Grant, il falò propiziatorio dell’Epifania – è stata mantenuta. E pure raddoppiata. Sabato 7 dicembre, infatti, alle 18, al Centro sociale di Coia, ci sarà la presentazione del volume fotografico «Coia e la sua gente. Come eravamo» e, da parte dell’Associazione culturale e ricreativa «Int di Cuje», anche delle mappe «Viele Cuje-I lûcs» e «Viele Cuje-Lis fameis». Queste ultime – una rivisitazione di piante risalenti al 1843 – “raccontano”, riportando i nomi tipici, i luoghi e le famiglie storiche del territorio. Un viaggio della memoria a cui si lega anche il libro, curato con grandi impegno e dedizione da Dionisia (Denise) Biasizzo, che si propone come un percorso fotografico che abbraccia il periodo che va dal 1850 al 1960 circa, soffermandosi sulle vicende principali che hanno caratterizzato la località nel corso di un secolo – ad esempio la massiccia emigrazione, la costruzione della chiesa, le tradizionali processioni, e poi la realizzazione della strada “Coia di là” e l’opera di canalizzazione dell’acqua potabile passando anche per la storia della Banda che è un po’ la storia di Coia stessa –, ma allo stesso tempo narrando le vicende delle singole famiglie.
«Frugare fra le carte e le immagini di un tempo ci fa vedere quello che è stato il nostro trascorso e capire che esistiamo grazie a tutto ciò che ognuno di loro ha vissuto», sottolinea l’autrice, evidenziando che il progetto è comunque il risultato di una collaborazione corale ed entusiasta dell’intera comunità di Coia, il cui toponimo risale al 14° secolo. «Sono state messe a disposizione circa 1800 fotografie e la scelta su quali pubblicare non è stata facile, ma ho cercato di rappresentare tutte le famiglie e per alcune ho “ricostruito” la loro storia per immagini».
«Festeggiare il 90° degli alpini di Coia attraverso questa pubblicazione – evidenzia il capogruppo Fabio Toffoletti – è un modo per celebrare tutto quello che abbiamo costruito in questi anni. Un grazie particolare a tutte le persone che ci hanno fornito le foto. Entrare nelle vostre vite e condividere i vostri ricordi di famiglia non è stata un’operazione semplice; speriamo di aver avuto la giusta sensibilità e rispetto», aggiunge.
Chi volesse acquistare il libro, pubblicato con il finanziamento della Regione e di molti sponsor privati, può contattare la sezione Alpini di Coia (338 611 7190).
Monika Pascolo