«C’è bisogno di trovare l’armonia con il tempo che stiamo vivendo, per cogliere nel modo giusto “i segni dei tempi”. Con l’aiuto dello Spirito Santo possiamo essere veri segni di amore di Dio per le persone che si rivolgono a noi». Sono parole con cui l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba si è rivolto a dipendenti e volontari delle varie opere della Caritas e di gruppi di carità, tutti presenti venerdì 13 dicembre alla consueta Santa Messa pre-natalizia nella chiesa della Beata Maria Vergine della Neve, in via Ronchi a Udine.
Moltissimi i dipendenti Caritas e i volontari presenti. Accanto a mons. Lamba, il direttore della Caritas e del Centro missionario don Luigi Gloazzo, il vicedirettore dell’Ufficio catechistico diocesano don Michele Frappa, il parroco delle comunità attorno a via Cividale, don Roberto Gabassi, e il responsabile del Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, diac. Marco Soranzo. Nell’assemblea, dipendenti e volontari delle diverse opere segno e progetti della Caritas diocesana (asilo notturno, accoglienza, asilo nido, empori solidali, sartoria sociale, mensa, équipe dedicate a singoli progetti, ecc.), dei gruppi parrocchiali, dell’opera diocesana Betania, del Centro missionario e del centro per marittimi “Stella Maris”.
![](https://www.lavitacattolica.it/wp-content/uploads/2024/11/Punto-Caritas-1024x576.jpg)
«Riconoscere Dio dove si rende presente»
Commentando il Vangelo nella memoria di Santa Lucia, l’Arcivescovo Riccardo Lamba ha ricordato ai presenti che «Ogni tanto, in buona fede, capita di fare come i bambini, che cantando battono le mani fuori tempo. Oppure quando, a tavola, qualcuno ha sempre qualcosa da eccepire sulle pietanze. No! I cristiani sono persone capaci di scrutare ciò che accade nel mondo, sintonizzandosi non per fare le stesse cose, ma per saper riconoscere Dio laddove si fa presente».
Don Gloazzo da 25 anni alla guida della Caritas diocesana
«La vicinanza e la relazione qualificano l’azione della Chiesa. Parole che si traducono in accoglienza e nella capacità di chiamare le persone per nome». Così don Luigi Gloazzo a margine della celebrazione, rivolto ai presenti. «Il nostro compito – ha proseguito il direttore – è incontrare le persone e animare la carità. Per questo però è necessario formarsi sempre, formarsi tutti: dipendenti e volontari. Non succeda che dopo aver servito i poveri parliamo male di loro!»
Al termine della celebrazione il vicedirettore della Caritas diocesana, Paolo Zenarolla, ha omaggiato don Luigi Gloazzo con un dono da parte del personale e dei volontari della Caritas. Il motivo? Lo scoccare dei 25 anni di servizio di don Gloazzo alla guida dell’istituzione fulcro della carità della Chiesa udinese. Un traguardo che, per pre Vigji, coincide con il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.
G.L.