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EconomiaNews

Il nuovo business dei capannoni

Fioccano in Friuli-V.G. le richieste ai Comuni per la costruzione di grandi aree logistiche, capannoni per lo stoccaggio di merci al servizio delle varie attività economiche del territorio. E la Regione pensa a un provvedimento di legge che ponga dei paletti per evitare speculazioni.
«Sappiamo di almeno sei progetti per interventi anche rilevanti, ovvero di decine e decine di ettari», afferma l’assessore alle Infrastrutture Cristina Amirante. Tra i progetti resi pubblici quelli in Comune di Porpetto, legato al settore alimentare (nella foto), e a Ronchis, per un’area di sosta con servizi per camionisti.
Il fenomeno è legato al fatto che, per limitare i costi, le aziende oggi tendono ad evitare di tenere propri magazzini. «Per questo – prosegue Amirante – grossi fondi immobiliari stanno investendo sulla realizzazione di piazzali e capannoni da mettere a disposizione delle attività economiche. I problema è che non c’è un utilizzatore finale sul quale il progetto si adatta. Si tratta di una mera operazione immobiliare. Il rischio, quindi, è che queste costruzioni restino, nel tempo, delle “cattedrali nel deserto”».
Di qui la necessità di mettere delle regole. Di ciò si è parlato anche nella prima riunione della neonata “Cabina di regia logistica regionale”, uno strumento, ha spiegato Amirante, «che ha l’obiettivo di condividere in modo collegiale le strategie della Regione in termini di pianificazione e programmazione delle infrastrutture, in modo che i nostri operatori economici possano contare su un sistema logistico che funziona in maniera armoniosa e che permette di intercettare in modo più agevole gli investimenti in arrivo da fuori Friuli-Venezia Giulia».

L’articolo completo sul numero di questa settimana de La Vita Cattolica.

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