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Udine e dintorni

Gesù torna a nascere anche a Udine

«L’incontro con Cristo oggi avviene attraverso l’imbattersi nella comunione di gente legata a Lui, parte di Lui, nell’unità dei credenti, la Chiesa, che è̀il Suo Corpo. È il metodo che Dio ha scelto per rimanere presente nella storia».
Ecco la motivazione – annunciata dal Marco Peronio, membro del gruppo organizzatore – che porterà alcune centinaia tra attori, musicisti, cantanti, comparse e cantori, a dare vita al Presepe vivente che si terrà sabato 21 dicembre, alle ore 17, in piazza San Giacomo a Udine per iniziativa del Centro culturale Il Villaggio, dell’Avsi, del Centro di aggregazione giovanile il Pellicano, del Sindacato delle Famiglie, della Cooperativa sociale Nemesi, con l’intervento d’apertura dell’arcivescovo, mons. Riccardo Lamba.
E l’edizione 2024 del Presepe vivente di Udine proporrà proprio la riattualizzazione della nascita di Gesù all’oggi storico, denso di guerre in diverse parti del mondo, ma anche di crisi culturali ed economiche. Certo, i costumi, predisposti da Silvia Comelli per centinaia di persone, rievocheranno gli usi di 2 mila anni fa, ma i canti in cinque lingue, a partire dall’inglese (“Anyone”; “Holy night”; “Joy to the world”) per arrivare al friulano (“Ave o Vergjne”, “Da font de me anime”), passando per l’italiano (“Stasera”, “Aria di neve”; “Pastori della montagna”), il tedesco (“Stille Nacht”) e il latino (“Missus”; “Venite adoremus”), e soprattutto i testi letterari descriveranno l’oggi, così denso di domande e, nel contempo, così povero di risposte.
Perché, come ci ha ricordato profeticamente Italo Calvino – in un passo che sarà citato nel corso del Presepe vivente – «l’inferno è già qui e due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
Non per nulla, saranno le parole della meravigliosa, struggente canzone “Anyone” (Qualcuno) di Demi Lovato che, come tutte le musiche e i canti del Presepe vivente di Udine, sarà eseguita dal vivo, ad esprimere il grido di tanti, soprattutto giovani smarriti, che oggi più che mai cercano appunto “Qualcuno”, degli amici con cui condividere il bisogno di trovare risposte, un senso ad una vita che, nonostante le mille risorse tecnologiche e le mille possibilità di condivisione via social, non sembra proprio offrire un approdo sicuro, un significato che tenga in piedi la fatica del vivere. Infatti, quel testo di Demi Lovato ricorda che “Sono stanca di conversazioni vuote / Perché nessuno mi sente più / Qualcuno, per favore, mandami qualcuno / Signore, c’è qualcuno? / Ho bisogno di qualcuno”.
E, naturalmente, trattandosi del Presepe vivente, nella sacra rappresentazione troveranno spazio i pastori con le pecore, i suoni dal vivo delle zampogne di Giovanni Floreani ad aprire le scene, le frotte di angeli bambini ad accompagnare i percorsi urbani della giovanissima Annunciata, dapprima accorsa ad aiutare la lontana ed anziana cugina Elisabetta, ma poi di nuovo in viaggio, sul dorso di un asinello, verso Betlemme, dove la ragazza madre darà alla luce il Figlio di Dio.
Perciò, toccherà proprio agli osti che rifiutarono l’ospitalità alla Sacra famiglia, osti cui daranno voce Giovanni Alzetta, Francesco Capaccioli, Davide Pezzarini, Vito Proscia e Francesca Spizzamiglio, a ricordarci che «non serve essere crudeli per rifiutare Dio, ma basta chiudere la porta, bastano la distrazione, il non voler vedere oltre il proprio piccolo orticello».
Com’è ormai tradizione per la rappresentazione del Presepe vivente di Udine, il bambino Gesù sarà impersonato da un piccolo friulano di meno di 2 mesi di vita, Riccardo Bonifacio, nato lo scorso 29 ottobre, che anche per l’occasione di piazza San Giacomo sarà stretto nell’abbraccio della madre Francesca, nel ruolo della Madonna, e del padre Martino, nei panni di Giuseppe.
Alla Sacra rappresentazione interverranno anche gli Scout del Gruppo Udine 8 – San Cromazio, che porteranno la luce che è stata accesa a Betlemme due settimane fa, giunta a Udine attraverso una lunga staffetta. E ognuno dei partecipanti potrà accendere il proprio lumino a quella luce, segno della presenza di Gesù.
Alla regia, a conferma di un’altra tradizione della sacra rappresentazione udinese, sarà impegnata l’attrice friulana Daniela Zorzini, mentre l’aiuto-regia per il service di suoni e luci vedrà il contributo del giovane conduttore radiofonico friulano Mattia Rocco Todarello.
Al termine della sacra rappresentazione, per tutti saranno disponibili thé caldo e vin brûlé, mentre le offerte saranno devolute alla Campagna Tende di Natale di Avsi, l’organizzazione non governativa che ormai da 52 anni realizza centinaia e centinaia di progetti di solidarietà e sviluppo internazionale in oltre 38 Paesi del mondo.

Flavio Zeni

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