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Pedemontana

Cassacco. La Madonna Immacolata di Biban donata alla Parrocchia

Fa ora bella mostra di sé – nella chiesa di Cassacco, accanto al fonte battesimale – un quadro di Luciano Biban raffigurante la Madonna Immacolata. L’opera, infatti, è stata recentemente donata alla Parrocchia dalla famiglia del pittore e grafico pubblicitario morto nel 1968, a soli 33 anni. «È l’unica opera di mio padre a tema religioso – spiega il figlio Andrea –. La realizzò durante una degenza in ospedale a Udine. Purtroppo restando arrotolata in un reparto del nosocomio cittadino, fu a lungo dimenticata. Dopo molti anni però mia madre venne a conoscenza della sua esistenza e riuscì a recuperarla, la affidò quindi al gruppo di lavoro del professor Gianpaolo Rampini, nel laboratorio di restauro presso il Castello di Udine, che ne curò il delicato intervento di recupero. Purtroppo la parte inferiore dell’opera, per circa trenta centimetri era ormai irrimediabilmente compromessa».

L’opera collocata in chiesa

«Mia mamma – prosegue Biban –, devota alla Madonna, ha ritenuto doveroso preservare questo prezioso ricordo di papà, per questo vogliamo credere che entrambi siano felici nel sapere che l’opera abbia trovato giusta collocazione nella chiesa di Cassacco, con la speranza che possa ispirare e portare consolazione a tutti coloro che la vedranno. Siamo certi che quest’opera sarà apprezzata dalla comunità e dalle generazioni future portando con sé non solo un pezzo d’arte, ma anche una storia di fede, amore e memoria».

Nato a Venezia nel 1935, Luciano Biban si trasferì in Friuli con la famiglia già nel 1937. La vocazione artistica si manifesta molto presto e lo porta a frequentare i corsi di disegno e decorazione della Scuola d’Arti e Mestieri “Giovanni da Udine”, dove fu prima allievo e poi assistente. Il suo percorso lavorativo (che gli permise di mantenersi agli studi) lo vide prima aiuto imbianchino e poi, dal 1958, apprendista alla Madrisotti di Udine dove perfezionò tecniche artigianali che gli furono successivamente di grande aiuto e stimolo nell’approdo alla pubblicità. E infatti, dopo alcune esperienze in collaborazione con altri grafici, nel 1965 aprì il proprio studio pubblicitario che gli portò numerosi e significativi successi sia in ambito regionale che nazionale.

Parallelamente si dedicò con grande entusiasmo alla pittura, partecipando a numerose mostre collettive fra il 1959 e il 1968, che gli fruttano premi e riconoscimenti. Tra le sue personali, a Trieste, Padova ed Udine nella galleria del Centro Friulano Arti Plastiche, che già nel 1961 lo aveva insignito della medaglia d’argento.

Anna Piuzzi

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