Può essere, quello invernale, il tempo in cui le Parrocchie guardano già all’estate? La risposta non può essere che affermativa soprattutto in quelle realtà, gli oratori, che proprio nei mesi caldi danno il meglio di sé, riempiendo di vita i cortili parrocchiali di tutto il Friuli. L’estate è già qui grazie alle iniziative di formazione per coloro che gli oratori li animeranno: animatori, appunto, che da metà gennaio avranno – per la prima volta – la possibilità di formarsi assieme ai “colleghi” di tutta la Diocesi. Sono infatti ai blocchi di partenza due corsi animatori diocesani proposti dall’Ufficio di pastorale giovanile, corsi che prevedono tre incontri a cadenza mensile. Si tratta, in realtà, di un’unica proposta replicata in due luoghi: a Gonars per gli oratori del territorio centro-meridionale della Diocesi (con il primo appuntamento domenica 12 gennaio alle 15.30 nell’oratorio parrocchiale) e a Gemona per gli oratori dell’area centro-nord (con inizio domenica 26 gennaio, nello stesso orario, al centro “Glemonensis”).
L’idea che nasce da una Festa
«I grandi numeri di adesioni ai laboratori della Festa diocesana dei ragazzi dell’anno scorso ci hanno interrogati sull’opportunità di proporre dei corsi animatori per l’intera Diocesi. È la risposta a un’esigenza che abbiamo intravisto» spiega Elena Geremia, segretaria dell’Ufficio di Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi udinese. La “piggì” da diversi anni propone infatti i “workshop” per animatori in occasione della grande festa dei ragazzi di Lignano; l’anno scorso c’è stato un autentico boom con oltre 150 adesioni. Da sempre, inoltre, il braccio giovanile della Chiesa udinese supporta i singoli oratori che chiedono percorsi formativi. Ma ora si cambia, grazie a una nuova parola d’ordine. «Insieme – svela Geremia –, perché è utile che ragazzi di diversi oratori possano trovare loro compagni di scuola, di Parrocchie diverse, vivere lo stesso servizio. E poi – incalza – i piccoli oratori spesso non hanno la forza per proporre esperienze formative, mentre mettersi insieme dà l’occasione di far nascere legami e collaborazioni». E consente, in aggiunta, di alzare la qualità formativa, garantita – in questo caso – dall’équipe di formatori dell’Ufficio diocesano di piggì.
Due livelli di formazione
A capitanare la squadra di formatori è Angelica Del Giudice, insegnante di religione e animatrice a sua volta. «I corsi si rivolgono sia a chi ha appena iniziato il servizio in oratorio, sia a chi è più esperto», dice. Quando le chiediamo i temi degli incontri, Del Giudice svela alcuni dettagli… ma non troppi. «Ogni incontro inizierà con un po’ di animazione, la merenda e la preghiera, che è il fulcro di ogni oratorio», spiega. «Poi ci divideremo in due gruppi: i più giovani e i più esperti. Nel primo incontro il corso “base” parlerà delle motivazioni del servizio in oratorio, mentre i più grandi parleranno di come essere animatori a 360°. Ma non sveliamo troppo!». Ad animare gli animatori saranno alcuni componenti dell’équipe diocesana di Pastorale giovanile (per i partecipanti più giovani) e alcuni formatori esterni (per i più grandi).
Adolescenti tra ricchezze e fragilità
Quello degli oratori è un mondo dinamico e fragile allo stesso tempo. Vive delle ricchezze dei giovanissimi di questo tempo, la “Generazione Zeta”, e al contempo ne soffre le difficoltà. Prima tra tutte la grande pressione – e le “ansie” – cui gli adolescenti sono sottoposti da continui incastri di impegni e di aspettative che nel tempo estivo, al loro sciogliersi come neve al sole, permettono ai giovanissimi di sprigionare tutta l’energia per animare gli oratori. Un andamento a elastico che si riflette nella pastorale parrocchiale: «Durante l’estate moltissime Parrocchie attivano esperienze di oratorio, mentre d’inverno gli oratori aperti sono pochi e, spesso, per incontri sporadici: una volta al mese o solo in certe occasioni», afferma Elena Geremia. «Per questo pensiamo all’estate già a gennaio: per permettere ai ragazzi di riprendere quelle relazioni che poi si attivano in estate».
Giovanni Lesa