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Bollette, affitti, scuola, lavoro. 300 mila euro per aiutare chi è in difficoltà

Rinnovato per il terzo anno il protocollo tra la Fondazione Friuli, le Caritas diocesane di Udine e di Concordia Pordenone e le Prefetture di Pordenone e Udine per garantire un aiuto pratico e immediato alle famiglie friulane in difficoltà tramite un fondo da 300 mila euro. Gli interventi di sostegno ai bilanci familiari spazieranno dal supporto alla vulnerabilità abitativa al contributo alle esigenze primarie (alimentari, beni di prima necessità, utenze), interessando anche le spese collegate all’istruzione, alla formazione, all’accesso e al reinserimento lavorativo e in comunità, con misure specifiche dedicate anche alla popolazione carceraria e immigrata.

Nel corso della precedente edizione l’iniziativa ha consentito alle due Caritas di sostenere 513 nuclei familiari per un toltale di oltre 1300 persone aiutate. Anche per l’edizione 2025/2026 alle Caritas sarà affidato il compito fondamentale di intercettare le situazioni di disagio economico e realizzare le misure previste nel protocollo.

«Con il rinnovo del protocollo – ha dichiarato il Prefetto di Pordenone, Michele Lastella – si conferma la bontà del progetto e dell’iniziativa che ha sortito gli effetti sperati aiutando molte famiglie e cittadini che vivono situazioni di disagio».
«Grazie a Fondazione Friuli e alle due Caritas per il sostegno economico, la sensibilità e l’impegno mostrati», ha aggiunto il viceprefetto vicario di Udine, Giovanni Maria Leo. «La Prefettura di Udine è convintamente al fianco di iniziative di questo genere, improntate alla solidarietà».

Il presidente di Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, ha a sua volta ringraziato di cuore «quanti sono coinvolti in questo progetto che sta dando risposte concrete alle famiglie in difficoltà». Per questo, ha aggiunto «per l’efficacia dimostrata dalla collaborazione tra enti e istituzioni e dalla competenza straordinaria dei volontari coinvolti, la Fondazione Friuli, grazie anche al sostegno di Intesa Sanpaolo, ha voluto riportare il fondo a disposizione delle due Caritas a 300 mila euro, come era all’avvio del protocollo d’intesa nel 2022».

«Questa iniziativa ha fatto in modo che circa il 50% delle persone destinatarie degli interventi si sia rivolto per un primo accesso ai punti di ascolto delle Caritas», ha spiegato il direttore della Caritas di Udine, don Luigi Gloazzo, aggiungendo che «i beneficiari non sono come si immagina solo stranieri residenti, ma il 50% sono italiani». Il progetto “Sinergia solidale”, nell’operatività di questi anni, «ci ha consentito di intervenire su situazioni complesse, rilevando anche situazioni nuove di vulnerabilità che emergono nei nostri territori», ha aggiunto il direttore della Caritas di Pordenone, Andrea Baracchino.

Proprio l’attività svolta dai Centri di ascolto si è rivelata uno dei punti di forza del progetto, capace di renderlo capillare e vicino ai bisogni reali delle persone, ha illustrato a margine della sottoscrizione Luca Picco, della Caritas di Udine, ai microfoni di Radio Spazio. Nel concreto? «La bolletta scaduta o la minaccia di distacco del gas possono diventare l’occasione per fare insieme un’analisi del motivo che ha portato alla situazione di difficoltà che si sta vivendo e per imbastire un monitoraggio e una condivisione anche nel medio termine riguardo alla gestione delle spese familiari – spiega Picco –. Ci sono tantissimi casi nei quali è palese che l’entrata economica è insufficiente a coprire le uscite, altri nei quali con un minimo di attenzione si riescono a recuperare delle situazioni di difficoltà, razionalizzando le spese».
Ma c’è di più. «Quando un’azione si dimostra efficace, la persona acquisisce fiducia nell’istituzione che gli sta proponendo questo supporto e si apre con maggiore disponibilità, parlando anche di altre sue difficoltà – spiega Picco –. Questo, a sua volta, diventa un aiuto per chi ascolta. E si innesca così un circolo virtuoso».

 

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