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Friuli Collinare

Il prosciutto di San Daniele vale 320 milioni di euro. +8,2%

Il Prosciutto di San Daniele – con un valore della produzione di oltre 320 milioni di euro e 2,5 milioni di cosce prodotte annue – si conferma tra le eccellenze del “made in Italy”, generando un impatto economico significativo. Ogni euro di fatturato prodotto dal Prosciutto di San Daniele attiva infatti 2,2 euro aggiuntivi nell’economia nazionale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro. Questi i dati snocciolati recentemente a Milano, nell’ambito di un importante confronto tra produttori e distributori che ha acceso i riflettori sulla filiera estesa del San Daniele, iniziativa promossa dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele con il supporto di «The European House – Ambrosetti» (Teha). L’evento, ospitato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, ha rappresentato un momento di riflessione strategica sulle sfide e le opportunità del comparto agroalimentare italiano.

Nel contesto attuale, caratterizzato da un elevato grado di incertezza economica e geopolitica, il settore agroalimentare italiano continua a rappresentare dunque una risorsa strategica per il Paese. Lo studio realizzato da Teha ha evidenziato il ruolo chiave della filiera agroalimentare italiana, che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro di export, confermando il Paese tra i principali attori del settore a livello globale. Il comparto della carne e dei salumi ha generato un valore aggiunto superiore agli 8 miliardi di euro, rappresentando l’11% del totale agroalimentare nazionale. Il Prosciutto di San Daniele, settimo prodotto certificato italiano per valore della produzione, ha registrato una crescita significativa, con effetti moltiplicativi rilevanti per i territori coinvolti. Il mercato della Dop San Daniele ha registrato, nel 2024, un aumento del 6,4% del volume venduto e una crescita sul valore del 8,2%.

L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti del Consorzio, della ristorazione organizzata e della distribuzione, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo e individuare strategie comuni per valorizzare il prodotto, migliorare il servizio distributivo e garantire la qualità per i consumatori.

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