Nello sguardo e nella voce di Mattia Cimenti, originario di Chialina di Ovaro, c’è un entusiasmo incontenibile, perché anche in radio – precisamente alla trasmissione “Cjargne”, condotta da Novella Del Fabbro su Radio Spazio – ha l’opportunità di raccontare la sua esperienza all’interno di “Arte e Libro”, la cooperativa sociale con sede a Udine in cui lavora da 9 anni.
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È lo stesso sentimento di gioia che ha accomunato tutta la grande “famiglia” della Onlus all’invito giunto in viale Tricesimo – sede dell’associazione – direttamente dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Una rappresentanza della realtà friulana, infatti, a giugno volerà a New York, con destinazione la sede dell’Onu; sarà tra i protagonisti – in arrivo da tutto il mondo – della sessione dedicata alla disabilità creativa. Motivo d’orgoglio e occasione unica per testimoniare come il proprio impegno quotidiano, dal 1984, stia promuovendo l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, valorizzandone i talenti e sostenendone la piena realizzazione attraverso il lavoro e la formazione.
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Va detto che “Arte e Libro” non è nuova ad eventi di rilievo: a ottobre 2024 è stata protagonista del G7 Inclusione e Disabilità di Perugia dove, oltre a fornire vari gadget – tutti realizzati a mano, tra cui un’agenda che riporta il saluto della Ministra e la storia della Onlus friulana pure nel linguaggio braille –, aveva anche donato ai presenti la rilegatura della “Charta di Solfagnana” contenente tutti gli obiettivi da raggiungere in tema di disabilità.
«Una soddisfazione indescrivibile», ha commentato Cimenti che proprio a Radio Spazio ha raccontato del suo lavoro nel laboratorio Biofarma, impegnato quotidianamente nel confezionamento di prodotti biomedicali. «Il mio compito specifico – ha illustrato nel dettaglio – è controllare che siano sempre applicati i lotti di produzione. Ogni confezione deve contenere 14 boccette di prodotto con relativo bugiardino. Il tutto viene poi inscatolato e destinato a farmacie, parafarmacie e supermercati. Sono felice che ciò possa contribuire a far star bene le persone», ha aggiunto.
Insieme a lui in trasmissione anche Paolo Grosso, uno dei fondatori di “Arte e Libro”. «Siamo partiti con lavori di rilegatura, realizzando libri cuciti a mano all’interno della Comunità Piergiorgio – ha raccontato –; al tempo 8 persone in carrozzina rilegavano enciclopedie a inserti e pure gli annuari del settimanale “la Vita Cattolica” e dei quotidiani del territorio. Poi, oltre a qualche notaio, le biblioteche dell’Università e quelle pubbliche hanno chiesto il nostro intervento».
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Una realtà che pian piano si è ampliata con prodotti cartotecnici, come album e quaderni, sempre realizzati a regola d’arte. «Col tempo lo spazio è diventato stretto: erano sempre più le persone che, venute a conoscenza della nostra attività, ci chiedevano di essere inserite in ambito lavorativo».
È il momento in cui, grazie alla lungimiranza dell’attuale presidente Katia Mignona e del socio Cristian Vida, “Arte e Libro” si avvicina all’industria. Nascono le prime convenzioni con le imprese per inserire lavoratori svantaggiati in maniera sostenibile e inclusiva (grazie alla legge 14), tra cui quella con Biofarma Group, l’azienda di Mereto di Tomba leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, cosmetici e probiotici. Ma non solo. La cooperativa è infatti anche “Laboratorio Danieli” di digitalizzazione e dematerializzazione, ovvero trasformazione dei documenti fiscali in formato digitale e archiviazione elettronica.
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Ci sono poi il “Laboratorio Ramo” e quello chiamato “Produzione 1” dove ci si dedica all’assemblaggio di componentistica per l’arredo e alla rifinitura dei componenti destinati all’automotive; e si lavora anche su commesse della “Pmp” di Coseano, producendo valvole di massima per impianti oleodinamici che vengono pure tarate grazie a un macchinario collegato con la sede dell’azienda. Accanto alla vocazione storica della cooperativa che prosegue – ovvero la rilegatura e il confezionamento di prodotti per l’ufficio (quelli made in Friuli non possono più mancare sul tavolo della ministra, e ormai amica, Locatelli) –, alcuni lavoratori sono pure impegnati nella cucina e nell’orto, con laboratori di formazione dove l’obiettivo è raggiungere autonomie e avvicinarsi al mondo del lavoro, «sempre nel rispetto di ritmi e potenzialità individuali».
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«Ogni mattina – ha illustrato Grosso – nella nostra sede entrano dalle 80 alle 90 persone, dimostrando che le diversità e le disabilità non sono dei limiti, ma delle risorse che, con alcuni accorgimenti, possono far partire una realtà imprenditoriale che crea profitto…».
L’articolo integrale, a firma di Monika Pascolo, è èubblicato sul settimanale “la Vita Cattolica” del 26 febbraio 2025.