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Commento al Vangelo

Gesù tentato dal diavolo quaranta giorni

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4, 1-13

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore.

Commento al Vangelo del 9 marzo 2025,
I domenica di Quaresima

A cura di don Francesco Ferigutti

La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua. La Quaresima ci vuole condurre in vista della vittoria di Cristo su ogni male che opprime l’uomo, al vero centro e senso della nostra esistenza; nel volgerci al Maestro, nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia, scopriremo uno “sguardo” che ci scruta nel profondo e può rianimare ciascuno di noi.
“Gesù pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo” cf. Lc 4,1-2. La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica.

Quaranta è il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo Testamento rappresentano i momenti salienti dell’esperienza della fede del popolo di Dio; il numero quaranta si riferiva “alla vita di un’intera generazione” oppure “stava per tutta una vita”. È una cifra che esprime il tempo della preparazione ad un grande avvenimento; quaranta giorni e quaranta notti camminò Elia per raggiungere il monte di Dio; quaranta giorni e quaranta notti digiunarono Mosè e Gesù per prepararsi alla loro missione. Allora, per preparare la più grande di tutte le feste cristiane, quanti giorni sarebbero necessari? Quaranta ovviamente.

Ogni anno, nella prima domenica di Quaresima, la liturgia vuole che si rifletta sulle tentazioni di Gesù e presenta il modo in cui il Maestro le ha affrontate per indicare a noi come possono essere riconosciute e superate. Il Vangelo propostoci non è la cronaca fedele, redatta da un testimone oculare, dobbiamo considerare il genere letterario utilizzato dall’autore per comunicare il suo messaggio. Il brano è una lezione di catechesi e vuole insegnarci che Gesù è stato messo alla prova non con tre, ma con ogni specie di tentazione.

Il brano lucano delle tentazioni si articola in tre brevi dialoghi tra Gesù e il diavolo. La determinazione di Gesù si oppone drasticamente alla volontà del diavolo che con promesse seducenti cerca di distogliere Gesù dalla sua vera missione. Le promesse “diaboliche” ruotano attorno a tre temi specifici, quelli che costantemente turbano il cuore di ogni uomo: la vita (come pura sopravvivenza), il potere (l’onnipotenza), la gloria (idolatria di sé). Questi desideri abitano il desiderio umano, ma nascondono un lato oscuro, soprattutto quando non sono illuminati dalla Parola di Dio. Ed ecco che si pone la domanda: “adorare Dio o l’uomo?” Lo strumento con il quale Gesù vince ogni tentazione è il ricorso alla Scrittura, mostrando così di avere le spalle coperte. Per noi la Quaresima può essere un “accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione e ci ricorda che la vita cristiana è una “via” da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire.
Pellegrini in cammino, sospinti anche noi nel deserto, viviamo questo tempo di grazia per vivere e scegliere l’Essenziale.
don Francesco Ferigutti

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