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Sammardenchia di Pozzuolo. La bottega di paese “là di Gusto” con Luciano è alla terza generazione

Il documento è ormai ingiallito e Luciano Garbino lo conserva con estrema cura, al pari di numerosi altri oggetti che hanno fatto la storia della bottega “là di Gusto” a Sammardenchia, località del comune di Pozzuolo del Friuli.

La bottega ha ricevuto il riconoscimento “Attività storica” dalla Regione

Quel foglio, firmato dal Podestà l’8 agosto 1929 è la licenza che consente “la vendita di commestibili e granaglie” e “racconta” l’inizio di una storia centenaria, partita con “nono Gusto” e oggi giunta alla terza generazione – con Luciano e la moglie Nadia –, a cui in questi giorni si è aggiunta una nuova prestigiosa pagina. La Regione, infatti, gli ha attribuito la qualifica di “Attività storica” (insieme ad altri 17 locali e negozi in Fvg), riconoscimento che “premia” il legame con la tradizione, il territorio e l’economia locale.

Lo storico negozio “là di Gusto” è in via Divisione Julia a Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli

E sottolinea il valore di quei 96 anni in cui ogni giorno (salvo una piccola parentesi per consentire la ristrutturazione degli spazi nel 2015) la porta della bottega si è aperta alla comunità, non solo per la spesa – accanto ai prodotti alimentari sul bancone, ogni settimana, ai tempi di Gusto non mancava mai “la Vita Cattolica” («Almeno 50 copie») –, ma anche come punto di riferimento per l’incontro e la socialità. Principi fondanti che a distanza di quasi un secolo continuano a caratterizzare l’Alimentari (che fa parte anche del marchio “Io sono Friuli-Venezia Giulia”) dove, oltre al pane fresco, si trovano svariati prodotti artigianali tipici del Friuli – dal latte ai latticini, dai salumi al formaggio – ed eccellenze italiane, nonché una piccola selezione di ottimi vini del territorio. E a dare lustro c’è anche la saletta degustazioni che, «è ormai tradizione consolidata – racconta il titolare – ogni mattina diventa una sorta di “club” per un gruppetto di compaesane, anche ultra 80enni, che si ritrovano per scambiare qualche chiacchiera e un po’ di compagnia. E nel caso ci sia qualche problema a spostarsi è lo stesso Luciano che si occupa del trasporto delle sue affezionate clienti. Ripercorrendo le orme di “nono Gusto” che, coadiuvato da nonna Regina, era molto più che un semplice commerciante. «Spesso punto di riferimento per risolvere i problemi più disparati», ricorda Luciano che in negozio ancora oggi conserva – tra tantissimi altri oggetti di allora, come una storica bilancia, i vasi di vetro per le caramelle, i misurini per l’olio, il distributore del petrolio che alimentava le lampade di casa – vecchi tavoli del nonno. «Uno era il banco di lavoro per risuolare gli zoccoli e addirittura un pezzo del vecchio arredamento anni ‘50 con gli storici cassetti che contenevano pasta e riso».

In una foto d’epoca, scattata durante una processione, a destra si vede la bottega

Tra i ricordi anche i registri sui quali Gusto segnava con grande precisione spese e crediti. «In tempo di guerra ha aiutato tante famiglie in difficoltà e spesso la spesa si trasformava in baratto: tre uova fresche potevano valere un decimino di olio o un po’ di zucchero», aggiunge il nipote che è praticamente cresciuto in bottega. «Seppur bambino ricordo che spesso nono Gusto mi faceva fare “il mùl”, in bottega o in cantina a riempire i bottiglioni da due litri, metà con vino rosso e metà con quello bianco». Immagini ed emozioni di un tempo che si rincorrono, unite alla soddisfazione di aver contribuito ad una storia che era iniziata ben prima del rilascio della licenza. Quando Augusto, nel 1921, aveva preso in carico la gestione della locale cooperativa, fino alla sua chiusura, 6 anni dopo. «In quell’occasione – aveva raccontato zia Bice – la licenza venne lasciata al nonno per volontà unanime dei soci».

Augusto Garbino ha fondato l’attività nel 1929; qui con la moglie Regina

Una bella soddisfazione, a testimonianza della sua consolidata esperienza nel campo commerciale che lo portò in seguito ad aprire un’attività tutta sua, ospitata per un periodo anche in quella che oggi è la sala parrocchiale. Poi l’acquisto della casa di via Divisione Julia (al tempo via Udine), dove Luciano è nato e cresciuto, con annesso negozio dove a breve sarà appesa l’insegna “Attività storica”. «Il nonno ha passato la licenza alla figlia, zia Lidia, nel 1973, pur rimanendo con la nonna sempre a dare una mano in bottega».

Fin da ragazzo Luciano ha coadiuvato Lidia che per anni ha mantenuto la formula del negozio di vicinato. «A marzo 2016 assieme a Nadia abbiamo deciso di dare una svolta alla bottega del nonno, specializzandoci nell’offerta di prodotti tipici artigianali e di nicchia, oltre ad alcune eccellenze che non si trovano nella grande distribuzione, fermamente convinti che l’alta qualità negli alimenti che mangiamo sia una preferenza assolutamente salutare».

Un tempo in negozio si poteva trovare anche petrolio per lampade

Una scelta che sarebbe di certo piaciuta a “nono Gusto”, sempre aperto a nuove avventure, sperimentazioni e ricerca del buon cibo per accontentare la clientela. Un’eredità che Luciano ha fatto sua, con grande passione e qualche sacrificio, ammette. Sforzi però ripagati dalla soddisfazione che prova quando in bottega entrano molti clienti da fuori e pure turisti ed emigranti che, in vacanza in Friuli, non si perdono una tappa anche “là di Gusto”. Insomma, un premio al suo legame con il territorio, ora ufficializzato anche dal riconoscimento regionale.

Monika Pascolo

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