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Chiesa

«La preghiera non sia un monologo. Lasciamoci amare». Don Harry Della Pietra: in Quaresima piccoli propositi

«Quale bambino chiederebbe al padre “Oggi dammi da mangiare”, “Dammi da vestire”, “Non farmi vivere qualcosa di brutto”? Un figlio lo sa di essere protetto e amato, non ha necessità di chiedere. Non riduciamo dunque la preghiera ad un monologo, in cui siamo noi che insegniamo a Dio che cosa deve fare». Don Harry Della Pietra esemplifica così il significato e il valore della preghiera cristiana. «Sono le due prime parole della preghiera che Gesù ci ha insegnato a chiarircelo – prosegue –: “Padre Nostro”. Ci dicono che la preghiera è molto lontana da quel che si pensa comunemente, ovvero da quella dimensione spirituale che ti permette di ottenere grazie e miracoli. La preghiera cristiana è relazione con Dio e dialogo. È un’immergersi nella Trinità. È unione con Gesù per scoprire che siamo figli. E un figlio cosa fa? Cerca di imitare i genitori! La preghiera cristiana, pian piano, ci fa diventare come Gesù».

Don Della Pietra è parroco coordinatore della Collaborazione pastorale di Paluzza. A Sutrio, Cercivento e Treppo Carnico ci sono delle belle cappelle eucaristiche sempre aperte durante il giorno e il sacerdote è solito suggerire ai suoi parrocchiani di darsi del tempo in silenzio, aprire quella porticina per mettersi in adorazione e dire semplicemente: «Gesù, sono qui. Ti voglio bene». «È sufficiente questo – spiega don Harry –. Sarà poi lui ad agire. È come quando andiamo al mare: il sole fa tutto da solo: è lui che ci riscalda, ci abbronza. Ci trasforma. Come dice San Paolo, è lo Spirito che genera la preghiera, noi “nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm 8,26)».

Nelle preghiere si può chiedere?

La preghiera, dunque, è ben altra cosa che andare ad accendere una candela per chiedere al Signore di fare ciò che noi vogliamo. Ma si può chiedere, nelle preghiere? «Certo, anche Gesù lo ha fatto, in uno dei momenti più drammatici della Passione – risponde don Della Pietra –. Ma poi ha continuato: “…ma sia fatta la tua volontà”. È stando in silenzio davanti alla presenza reale, vera dell’Eucaristia che facciamo esperienza dell’essere amati, coccolati, protetti. Ed è allora che non chiediamo più per noi, ma per gli altri».

Non è un caso che tutta la preghiera del “Padre Nostro” sia declinata al plurale, prosegue il sacerdote: «Questo ci ricorda che siamo davvero fratelli di ogni uomo sulla Terra. Come Gesù, anche tu sei mediatore, tra Dio Padre e gli altri. Nella preghiera sei lì, figlio amato, e hai sulle spalle tutte le persone».

Don Harry Della Pietra

Il cammino di Quaresima, piccoli propositi

In che modo, allora, in questa Quaresima riscoprire e vivere con più intensità la preghiera? «Facciamoci un proposito senza pretendere grossi passi – suggerisce don Della Pietra – perché anche nella vita spirituale si procede per gradini: un passaggio in chiesa per una visita a Gesù eucaristico; la lettura quotidiana di un passo del Vangelo; la Coroncina della divina misericordia per chi dice già un Rosario… Sono piccoli passi, ma che ci permettono di aprire sempre più il cuore per lasciarci raggiungere da Gesù. Ricordandoci che è lui che ci cerca, prima ancora che noi cerchiamo lui; e non aspetta altro che noi ci mettiamo in ascolto, per farci sperimentare la sua bontà, il suo amore per noi, suoi figli».

Valentina Zanella

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