Come rivivere i borghi scomparsi. La Maina, finita in fondo al lago, rinasce virtualmente in museo. Un percorso tramite il quale l’utente (in carrozza o altro mezzo) viene guidato lungo un itinerario facendo tappa in alcuni punti di interesse (almeno 12): è quanto si propone il Comune di Sauris con l’appalto per la fornitura di applicativi per la fruizione in realtà virtuale e aumentata. Nel museo di Sauris di Sopra, del Lago di Sauris e del Borgo della località La Maina che è stato sommerso a seguito della realizzazione della diga negli anni ’40 del secolo scorso.
L’ambiente 3D da ricreare comprenderà la ricostruzione dell’ambiente (topografia, idrografia, vegetazione, infrastrutture e correlati: strade, muri, ponti, staccionate, fontane, tralicci, cavalletti), per un’estensione di circa 12 chilometri quadrati di La Maina in Sauris compreso il lago, nell’attuale conformazione. E la ricostruzione dell’ambiente nella configurazione che la località aveva negli anni di costruzione dell’invaso (1943 circa) rappresentando lo stato di fatto precedente all’invaso.
Non mancherà la ricostruzione degli esterni di almeno 20 edifici tra i quali stavoli, mulino, segheria e annesse teleferiche e depositi, stua (diga provvisoria per la fluitazione del legname), centralina idroelettrica, baraccamenti per operai, edifici per l’uso impianto di betonaggio, chiesetta, albergo, diga in corso di costruzione e ultimata, ricostruzione degli interni di almeno un edificio.
La diga di Sauris (o del torrente Lumiei) è alta 136 metri. È stata progettata dagli ingegneri Carlo Semenza, Guido Oberti e Mario Pancini della Società Adriatica di Elettricità. Forma un serbatoio della capacità di 73 milioni di metri cubi d’acqua. È stata la più alta d’Europa nel dopoguerra. Le opere per la costruzione iniziarono nel 1941 e terminarono sette anni dopo, nel 1948. Proseguirono regolarmente nonostante si fosse negli anni della seconda guerra mondiale. Per la scarsità di manodopera nel primo periodo anche trecento prigionieri di guerra neozelandesi parteciparono alla costruzione.
La località La Maina venne sommersa dal lago artificiale che si creò in seguito allo sbarramento della valle. Durante lo svaso ritornano visibili alcune case della sommersa località della Maina. Quando dal bacino viene tolta l’acqua, è possibile osservare i resti del borgo che venne sommerso, compreso l’antico edificio dell’albergo cittadino. Vi risiedevano una sessantina di persone, circa una quindicina di famiglie, con altre che si aggiungevano in estate. Operavano anche alcune imprese forestali.
F.D.M.