Da Giovedì Santo (17 aprile) e fino al Lunedì dell’Angelo (21 aprile) nelle chiese della Valcanale – da San Leopoldo a Fusine – si possono ammirare i Santi Sepolcri (Božji grobovi in sloveno, Heilige Gräber in tedesco), consistenti in rappresentazioni, prevalentemente in legno dipinto, del sepolcro in cui giacque Cristo. Al momento in Valcanale se ne possono ammirare alcuni “storici” ben conservati, sia versioni semplicemente ricostruite. I sepolcri sono, in entrambi i casi, preziosi per le singole comunità paesane – anche al di là del loro valore storico o di manufatti di artigianato.
La novità di quest’anno, in Valcanale, è che l’allestimento del Sepolcro anche nella chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo a Tarvisio/Tarvis. Oggi è patrimonio di tutta la comunità, ma per storia è in qualche modo espressione della locale comunità di lingua tedesca. La sua commissione, infatti, risale a un passato in cui la lingua d’uso prevalente, nel capoluogo della Valcanale, era il tedesco.

Heiliges Grab di Tarvisio
Il Santo Sepolcro (Heiliges Grab) della Parrocchiale di Tarvisio, di cui rimane la tavola di fondo, si distingue per la resa scenografica della schiera di angeli in preghiera attorno al tabernacolo; da qui la luce divina illumina i loro volti con un effetto pittorico di grande suggestione. Il corpo di Cristo, che occupa l’intero spazio del paliotto, giace sul sudario con accanto la corona di spine ed il cartiglio della Crocifissione.

I Sepolcri esposti nelle chiese della Valcanale
Oltre a quello tarvisiano, nel Triduo pasquale in Valcanale si potranno ammirare anche i Sepolcri nelle chiese degli altri paesi. Alcuni di essi riportano iscrizioni in sloveno (come a Ugovizza/Ukve e a Valbruna/Ovčja vas) o in tedesco (come a Malborghetto/Malborgeth) – a seconda di quella che al tempo dell’Austria-Ungheria era la principale lingua d’uso nei singoli paesi. Una volta il sepolcro veniva allestito anche a Pontebba Nova/Pontafel, al momento risulta sparito. A San Leopoldo viene ancora allestito dagli abitanti del paese nel presbiterio. Da quando, alcuni anni fa, il locale sepolcro è stato ricostruito, la tradizione del suo allestimento ha trovato nuovo vigore anche a Malborghetto. A Ugovizza il vecchio sepolcro è andato distrutto nell’alluvione del 2003, ma la determinazione degli ugovizzani ha fatto sì che il sepolcro con le iscrizioni in sloveno sia stato nuovamente costruito. A Valbruna un tempo veniva montato un sepolcro più grande, mentre oggi nella chiesa paesana trova posto una versione più piccola. Riporta un versetto dal Vangelo di Giovanni in sloveno. Nella chiesa di Camporosso/Žabnice il sepolcro viene allestito nei pressi dell’altare di San Giuseppe. A Fusine/Weissenfels l’usanza è ripresa nel 2001 – e ora il sepolcro del XIX secolo viene regolarmente allestito ogni anno. A Cave del Predil/Raibl possiamo ammirare una rappresentazione più piccola rispetto a quelle presenti nelle altre chiese. Tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo nei sepolcri viene collocato l’ostensorio, che a Ugovizza, Valbruna e Malborghetto è vegliato dai locali corpi pompieri volontari.