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Passons. Mario, non vedente: «Leggere in chiesa è gioia»

Il dito che scorre sicuro lungo una piccola tastiera e la voce che scandisce in maniera chiara e fluente il testo. Mario Cuttini, classe 1962, non vedente dalla nascita, è uno dei lettori che presta servizio durante la Messa domenicale nella chiesa parrocchiale di Passons. «Lo faccio con grande gioia ed è per me un motivo d’orgoglio poter essere al servizio della comunità». Anche per vincere una sorta di timidezza che lo accompagna da sempre, ammette. «La mia disabilità, soprattutto quando ero adolescente, mi ha fatto sempre stare in un angolo. Andavo a scuola e poi mi chiudevo in casa».

Col tempo, grazie anche ad una voce squillante – che mette pure al servizio del coro parrocchiale di cui fa parte –, ha iniziato a recitare il Rosario in pubblico, guidando lui stesso la preghiera. «È accaduto ad un anniversario della morte della venerabile Concetta Bertoli, a Mereto di Tomba, poi con nostra zia, mi sono avvicinato al Gruppo di preghiera di Padre Pio, e anche in quel caso mi veniva chiesto di guidare il Rosario, per me oltre che servizio e preghiera anche un esercizio per espormi in pubblico».

È il 2007 quando gli viene proposto per la prima volta di leggere durante le celebrazioni. Al tempo nella chiesa di San Giacomo a Udine. Serviva però avere i testi delle prime e seconde letture, oltre al Salmo responsoriale, adatti al codice Braille (è il metodo di lettura e di scrittura per ciechi e ipovedenti). Ed è allora che l’inseparabile fratello Vittorino, di quattro anni più grande, si mette instancabilmente all’opera. «Bisognava eliminare tutto ciò che non può essere tradotto nel linguaggio per non vedenti. Ad esempio la “a” accentata non esiste, e per questo è necessario mettere la lettera normale e aggiungere l’apostrofo. E uguale per tutte le lettere accentate».

Mario Cuttini mentre legge in chiesa a Passons

Prima è arrivata la “traduzione” di un anno di letture per la Liturgia della parola nelle festività. «In seguito, in ogni ritaglio di tempo libero, ho lavorato ai testi di tre anni di festività e ho “tradotto” pure tutte le Messe infrasettimanali». Un lavoro di quattro anni in tutto.

Un progetto quasi unico in Italia che – grazie al “passaggio” su computer che permette di leggere un testo attraverso piccolissimi perni che si alzano e si abbassano per formare i caratteri – segna una svolta epocale per non vedenti e ipovedenti che possono così avere accesso a una serie infinita di testi.

In breve l’iniziativa nata dall’amore fraterno di Vittorino per Mario – «Nostra madre e nostro padre, Elda e Diego che oggi non ci sono più, sono stati genitori da 10 e lode e, trasmettendoci una profonda fede, ci hanno sempre insegnato a volerci bene e ad aiutarci», dicono all’unisono – non rimane entro le mura di casa Cuttini. Anzi. «Da subito c’è stato l’interesse di due sacerdoti non vedenti, uno in provincia di Perugia e uno vicino a Padova, che ci hanno chiesto di poter utilizzare i testi».

Mario con il fratello Vittorino

Un’attenzione sempre più crescente tanto che i due fratelli vorrebbero mettere il progetto a disposizione di chiunque. «L’idea, con un’apposita stampante che ho già individuato – spiega Vittorino –, sarebbe quella di pubblicare tutti i testi delle letture e dei Salmi in codice Braille».

Nel frattempo Mario – un passato lavorativo come addetto al centralino dell’Esercito Italiano, in varie sedi di caserme di Udine – si prepara per farsi trovare pronto al momento delle letture durante le festività pasquali, dopo aver letto anche alla celebrazione dell’ingresso del nuovo parroco a Passons, don Ilario Virgili, qualche settimana fa. «Mi esercito sempre, cercando di dare il giusto ritmo alle parole e alla punteggiatura».

Il suo segreto? «Non prendersi troppo sul serio, affrontando ciò che la vita pone davanti sempre con entusiasmo e attraverso i propri talenti. Io non vedo, ma percepisco le emozioni della gente; pure mentre leggo in chiesa e ciò è per me motivo di grande gioia». Anche in passato ha vissuto grandi emozioni legate al suo servizio: nel 2010 è stato addirittura a San Giovanni Rotondo per partecipare alla manifestazione “La Bibbia giorno e notte”, una maratona di lettura andata avanti per svariati giorni. E leggere è da sempre una delle sue passioni, insieme all’arte, racconta, e alle camminate. Con l’inseparabile Vittorino al suo fianco. «Lo considero il mio angelo custode, non certo un baby sitter», dice sorridendo.

A Mario, tifosissimo dell’Udinese, l’ironia di certo non manca. «Sono stato e sono un grande estimatore di mister Francesco Guidolin che ho anche avuto l’occasione di conoscere. Lui diceva sempre “guardo avanti”, ed è un motto che ho voluto fare mio, lasciando al passato le tristezze vissute da ragazzino per la mia disabilità».

E tra i tanti progetti per l’avvenire, aggiunge, «dopo aver letto in chiesa davanti a tre nostri arcivescovi, Pietro Brollo, Andrea Bruno Mazzocato, Riccardo Lamba, ora vorrei farlo davanti a Papa Francesco».

Monika Pascolo

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