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Chiesa

Don Gani: «Papa Francesco ci ha insegnato l’attenzione alle famiglie ferite»

«Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare» (AL 325). Don Davide Gani, direttore dell’Ufficio famiglia diocesano, cita un tratto dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia per andare dritto al cuore della «grande attenzione di Papa Francesco verso la famiglia e la persona». Famiglia che è «il luogo in cui si vive la gioia dell’amore», ci ha ricordato Francesco, ma che è anche «qualcosa di fragile e complesso».

È stato proprio all’inizio del suo pontificato, ha ricordato don Gani in un’intervista per Radio Spazio e Vita Cattolica, che Bergoglio ha voluto donare alla Chiesa questo testo così ricco, «che viene usato tantissimo nelle nostre comunità» e aprendo il quale emerge che «è opera di un uomo che ha conosciuto profondamente e concretamente le dinamiche vere delle famiglie. È un testo in cui si parla di coppia, di accoglimento della vita fragile, di contrasti e di perdono, di pazienza. Chi lo legge ne resta colpito perché vi trova dipinta la propria vita».

Vale per tutti? «Tutti, tutti, tutti. La Chiesa è madre di tutti», amava ribadire lo stesso Papa. E così facendo ha abbracciato conviventi, famiglie ferite, separati, divorziati. Un Papa che, fin dall’inizio del suo pontificato non ha temuto di affrontare anche temi delicati e talvolta divisivi, pur impegnandosi nel mantenere l’unità della Chiesa, e che innanzitutto ha indirizzato «uno sguardo accogliente e molto profondo sulle dinamiche sociali e dell’amore di coppia che viviamo in questo tempo. Non è un caso che l’Amoris Laetitia non sia un’enciclica ma un’esortazione post-sinodale – continua don Gani –, frutto dell’ascolto profondo di ciò che hanno riportato le famiglie e che Papa Francesco ha raccolto. In un mondo che sta cambiando ad una velocità impressionante, il Papa ci ha detto: nessuna situazione ci deve fare paura. Cristo nel Vangelo incontra qualsiasi dinamica, e non c’è dinamica giusta o sbagliata. Dietro ogni storia c’è una fatica, una sofferenza, il Signore guarda lì, guarda la ferita. Non c’è situazione che non possa essere incontrata dal Signore. Ecco una Chiesa che vive il tempo presente».

Foto Vatican Media/Sir

Don Gani cita come esempi il tema della convivenza, «che con Francesco non è stato più un tabù nella Chiesa», l’accompagnamento delle coppie che si sono appena sposate, ma anche dei divorziati e di chi si è risposato, il tema complesso delle coppie omosessuali, lo snellimento dei cammini per capire se un matrimonio è valido o nullo, l’attenzione agli anziani, agli ammalati, ai bambini. Francesco ha richiamato l’accoglienza di Gesù con la Samaritana al pozzo, dimostrando attenzione «alla storia di ogni famiglia e di ogni persona, senza mai fare di tutta l’erba un fascio, accogliendo fragilità e sbagli».

Prima di tutto l’ascolto, lo stare vicino, l’accompagnamento, il guardare negli occhi, ecco la cifra distintiva di questo Papa. Come pastori, come Chiesa. «È un ribaltamento di visione per chi, come tanti di noi, arriva da una storia in cui ci si è sentiti dire: “Fai così”. L’Amoris Laetitia, invece, lascia aperta la porta al mistero della persona. E a chi si mette in ascolto dice: fallo in profondità e accompagna. Ecco la libertà dello Spirito, che non significa libertà di fare ciò che si vuole».

Papa Francesco è stato a suo modo “dirompente”, ma ha dato una spinta ad un cammino «che era già stato avviato dai suoi predecessori – conclude don Gani –, in particolare Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. L’Amoris Laetitia è ad esempio in piena continuità con la Familiaris Consortio di Papa Wojtyła. Francesco ha saputo raccogliere un’eredità grande e traghettarla con chiarezza nei tempi complessi in cui viviamo. Questo Papa ha detto al mondo: non aver paura di dialogare con ogni uomo e ogni donna, anche con chi è all’opposto. Ce lo ha ricordato anche con l’enciclica Fratelli tutti: non solo fratelli di sangue, ma fratelli tutti: questa è l’indicazione».

«È stato un Papa che ha detto al mondo: vivi come vive Cristo».

Valentina Zanella

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