L’ultima sera di un campo estivo – così come di un pellegrinaggio come quello che stanno vivendo i duecento giovanissimi del gruppo diocesano, giunti a Roma per il Giubileo degli adolescenti – è sempre la sera della festa. L’indomani sarà ora di tornare a casa, stanchi ma arricchiti. E che ricchezza! Aver partecipato a un evento al contempo storico, triste e gioioso come le esequie di un Papa.


Non è silenziosa la sera con 200 ragazzi. Ma è comunque tempo per tracciare il bilancio di questa storica giornata, scriverlo e nasconderlo in un angolino del cuore. «Sono contento di aver partecipato al funerale del Papa. Molte persone non hanno avuto la nostra opportunità» spiega Alisher, giovanissimo pellegrino di Pagnacco. Accanto a lui l’amico e compagno di Parrocchia Matteo. «Sono molto contento di aver vissuto questa esperienza. Ho imparato molte cose nuove e ho conosciuto Roma. Sono stato fiero di essere qui con tante persone: non sempre si è uniti, il Papa ci ha dato l’occasione di ritrovarci».

Anche da Campoformido prende la parola un ragazzo di nome Matteo. «Ho vissuto bene questa esperienza! C’era un sacco di gente al funerale. Ma mi ricorderò anche del freddo in questa palestra, dove pernottiamo!», ammette con la goliardica innocenza della sua preadolescenza.
Gli occhi si fanno pesanti: sarà pure l’ultima sera, ma ogni giorno la sveglia all’alba si fa sentire sulla stanchezza dei volti. Ma non dei cuori. Sempre dalla Collaborazione pastorale di Campoformido (ma dalla Parrocchia di Bressa) si leva la voce di una delle catechiste, Eliana Cotugno. Con diversi ragazzi, Cotugno ha seguito le esequie non da San Pietro, ma dalla Parrocchia di Aquila e Priscilla, nella zona sud di Roma, assieme a circa 600 giovanissimi della Diocesi di Concordia-Pordenone.

In Parrocchia, un maxischermo per seguire la celebrazione. «La chiesa era piena» confida Cotugno. Ci ha impressionati il silenzio dei ragazzi: era un modo per chiedersi “chi sono? Dove sono?”. Ci siamo raccomandati di vivere questo momento come uno spettacolo, intendendo non uno show teatrale, ma uno spettacolo per il cuore. In Parrocchia spesso abbiamo utilizzato i pensieri e le omelie del Papa per i momenti formativi: quel silenzio, oltre a momenti di preghiera come il Padre nostro e lo scambio della pace ci ha fatto capire che i ragazzi hanno vissuto bene questa esperienza».

Da una catechista all’altra, da Majano ha raggiunto la capitale anche Annachiara Schiratti, la quale ci confida di trovarsi a Roma «In supporto alla catechista dei ragazzi delle medie, ma sto guardando l’esperienza di questi ragazzi in vista del Giubileo dei giovani, a cui parteciperò questa estate». Il pellegrinaggio è stato impegnativo dal punto di vista logistico, ma i ragazzi hanno accolto tutto molto bene. Inoltre – prosegue – vedere gente da tutto il mondo è significativo: vedere il “trasporto” che c’è verso la fede e verso il Papa è importante per i ragazzi. Il bilancio è positivo!»
Domenica mattina i giovanissimi pellegrini raggiungeranno Piazza San Pietro per la Messa del Giubileo degli adolescenti. A presiedere la celebrazione – che coincide anche con il secondo dei Novendiali, le nove celebrazioni che scandiscono il tempo tra il funerale di un Papa e il successivo conclave – sarà il cardinale Pietro Parolin, già segretario di Stato.
Giovanni Lesa, Francesco Palermo, Federico Muzzolini