L’esperienza sta per essere avviata nella piazza principale della frazione di Tavagnacco. Potrà ospitare quindici persone, in condizioni economiche particolari, anziane o diversamente abili ma autosufficienti. Firmata la convenzione
Un’esperienza modello dell’abitare possibile sta per essere avviata nella piazza principale di Feletto Umberto, a Tavagnacco, attraverso il recupero di un’abitazione che potrà ospitare quindici persone, in condizioni economiche particolari, anziane o diversamente abili ma autosufficienti, grazie a un intervento della Regione, sviluppato attraverso l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, il Comune di Tavagnacco e l’Ambito socio-assistenziale.
La convenzione, che segna l’ultima tappa prima del completamento dei lavori, è stata siglata nella sede municipale di Tavagnacco, dal vicegovernatore e assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, dal sindaco, Moreno Liruti, da rappresentanti dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale e dell’Ambito sociale Friuli centrale.
La nuova casa per persone in difficoltà, che potranno accedervi sulla base di una graduatoria stabilita dal Comune, sarà disponibile nei primi mesi del prossimo anno e – come ha rilevato Riccardi – “rappresenterà un esempio al quale altri Comuni si potranno uniformare per dare risposta al bisogno di un bene primario, qual è la casa, per persone che versano in una situazione di difficoltà o disagio”.
“La convenzione – ha detto il vicegovernatore – è una tappa decisiva di un percorso avviato anni fa e che, grazie alla disponibilità di un edificio messo a disposizione dal Comune, si sta ora completando”. “Rappresenterà una modello dell’abitare possibile – ha precisato Riccardi – da poter replicare anche negli altri Comuni dell’ambito, anche perché nello stesso edificio si trovano il centro di assistenza per anziani, ma anche l’ambulatorio del medico di base. Inoltre il fabbricato – ha proseguito – è situato accanto alla chiesa della località, nella piazza principale, ovvero dove si trovano le attività e i servizi principali della frazione, i negozi dei generi primari e non solo, gli uffici municipali”. “È pertanto il simbolo – ha aggiunto il vicegovernatore – di una soluzione ideale rispetto alle aspettative delle persone anziane, diversamente abili o in difficoltà, che non si possono permettere il lusso di alloggiare in una propria casa”.
Nell’edificio sono stati effettuati lavori di abbattimento delle barriere architettoniche e di adeguamento alle necessità particolari dei futuri ospiti, i quali sperimenteranno anche un’esperienza di condivisione e convivenza con gli altri assegnatari. Infatti alcuni degli alloggi dispongono di una cucina privata e altri fruiscono di una cucina in comune, ma sono tutti accomunati nei servizi che una cooperativa, appositamente costituita, presterà agli abitanti del fabbricato, per fornire loro un ulteriore servizio.