«Un cielo pieno di stelle» è il titolo della Festa diocesana dei Ragazzi, in programma domenica 23 aprile, a partire dalle ore 9.30 a Gemona del Friuli. A questo tradizionale appuntamento primaverile, a cui parteciperà anche l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, prenderanno parte tutti i gruppi di pre-adolescenti (10-13 anni) dell’Arcidiocesi: oratori, scout, gruppi di catechismo, ecc.
«Un cielo pieno di stelle» è il titolo della Festa diocesana dei Ragazzi, in programma domenica 23 aprile, a partire dalle ore 9.30 a Gemona del Friuli. A questo tradizionale appuntamento primaverile, a cui parteciperà anche l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, prenderanno parte tutti i gruppi di pre-adolescenti (10-13 anni) dell’Arcidiocesi: oratori, scout, gruppi di catechismo, ecc.
Non mancheranno poi spazi dedicati ai genitori e agli animatori. Complessivamente è atteso un migliaio di persone. Nel corso della giornata si terranno anche le premiazioni della MagicAvventura 2016-2017 «AstroHunters: cacciatori di speranza».
Con la Magic Avventura, l’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile ha portato i ragazzi a scoprire la speranza andando in cerca di «stelle» che rappresentano molte realtà presenti nel territorio, ma anche le esperienze vissute in parrocchia. E questo non solo per conoscere realtà «di speranza», ma per «essere speranza» in prima persona.
Tra le attività più gettonate le animazioni liturgiche, la Colletta alimentare, la realizzazione del presepe, i mercatini e le collette pro Caritas, altre organizzazioni, visite agli anziani, ai Centri di ascolto, alle strutture di accoglienza di profughi, incontri con l’Unitalsi, con i genitori affidatari come a Mortegliano, con i missionari, come a San Giorgio di Nogaro.
«I gruppi – spiega Giovanni Lesa, segretario della Pastorale giovanile – hanno accolto l’invito a mettersi in movimento, ad “alzarsi dal divano” (per citare Papa Francesco) e scoprire, anche a 11-12-13 anni, che vicino alla propria casa trovano posto moltissime realtà di servizio al prossimo: sono opere di carità che generano speranza – rileva Lesa –. Inoltre, la libera iniziativa di molti catechisti ha permesso ai ragazzi di “inventarsi” piccoli servizi alla propria comunità, con un accento particolare alle fasce più disagiate: malati e anziani in primis».
Questa iniziativa della Pastorale Giovanile nasce da una domanda: in che modo può essere cristiano, oggi, un ragazzo di 11-12- 13 anni? «Le risposte sono molteplici – conclude Lesa -, perché diverse sono le sfaccettature della fede quando è operosa, quando si sporca le mani, quando “indossa il grembiule” (Tonino Bello). Però possiamo trovare un filo conduttore: l’attivazione, il “muoversi verso l’altro”, mettersi in sintonia con chi è in una situazione di anzianità, malattia, povertà».
Per il programma dettagliato della giornata www.pgudine.it
Domenica 23 aprile la Festa diocesana dei ragazzi con l’Arcivescovo