Nella parrocchiale di Udine celebrati quattro battesimi e benedetto l’ampliamento dell’aula
“I punti più importanti di una chiesa sono il battistero e l’altare. Al primo si diventa figli di Dio, mentre al secondo si riceve il pane che conferisce la grazia e la forza per rimanere nel Suo amore, che se si dovesse confidare solamente nelle nostre forze, si andrebbe incontro ad un fallimento certo. Oggi la comunità cristiana di San Marco accompagna quattro giovani a fare il percorso dal battistero all’altare, per ricevere i sacramenti del battesimo e della prima comunione, ma, nel contempo, rinnova la consapevolezza dell’importanza di rifare frequentemente quel percorso, per portare nuovi frutti di amore, apertura e accoglienza”.
Con queste parole, domenica 13 agosto 2023, l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzoccato ha introdotto al battesimo e all’eucarestia quattro giovani di origine straniera, appartenenti alla parrocchia di San Marco a Udine, inaugurando nell’occasione il battistero ricavato nella nuova navata, che amplia la chiesa costruita tra il 1896 e il 1898 per iniziativa dell’allora parroco, don Davide Floreani. E i quattro giovani sono le sorelle Annabel e Anastasia, di famiglia ghanese, Epiphanie, nativa della Costa d’Avorio, e Devi, originario dell’Albania. Perciò, tutti tre i corpi di fabbrica che ora costituiscono la chiesa di San Marco, l’aula del XIX secolo, la cappella laterale realizzata alcuni decenni or sono e il nuovo ampliamento ricavato nel cortile parrocchiale, erano affollati, oltreché dai fedeli di Chiavris, anche dalle nutrite rappresentanze delle comunità di origine dei quattro ragazzi, mentre la cerimonia è stata allietata dai canti di due cori, quello parrocchiale e dal coro della comunità ivoriana presente a Udine.
Al termine della liturgia, don Carlo Gervasi ha rinnovato la gratitudine nei confronti dei parrocchiani che per alcuni decenni hanno contribuito con le loro donazioni a render possibili gli imponenti lavori che han già visto il potenziamento delle fondazioni del complesso parrocchiale, l’ampliamento dei locali adiacenti al teatro voluto da don Gastone Candusso e intitolato a monsignor Leandro Comelli, il rifacimento della copertura del campanile, come anche dell’aula principale, l’ampliamento della chiesa sul lato Nord e il restauro dell’organo, mentre nei prossimi mesi, nell’aula ottocentesca, saranno rinnovati gli impianti, la pavimentazione e gli arredi.
Il cappellano, don Christian Marchica, ricorda che “la struttura del nuovo fonte battesimale è ispirata al battistero di Aquileia, per il richiamo alla pianta ottagonale con l’inscrizione di un esagono nella pavimentazione, che fanno memoria della creazione dell’uomo al sesto giorno, destinato da Dio, attraverso la risurrezione di Cristo, all’octava dies, il giorno senza tramonto”.
Flavio Zeni