A causa delle temperature record e dell’assenza di precipitazione anche le piante soffrono. Secondo l’Osmer Arpa, se nei primi giorni di agosto le temperature erano nella norma, dal 4 agosto c’è stato un innalzamento dei gradi, fino ad arrivare al 10 agosto, giorno dal quale si è registrata una ondata di caldo eccezionale, con più di 3 gradi oltre la media del periodo. A Udine le temperature massime hanno raggiunto anche i 37 gradi, sette sopra la media. Non piove dal primo agosto, con circa 24 millimetri di pioggia.
Se ne sono accorti i cittadini alle prese con la difficoltà delle piante dei loro giardini e anche il Servizio Verde Pubblico del Comune di Udine, che da tempo si è attivato per gestire al meglio emergenze climatiche che ormai non sono più tali. «In questi giorni molte piante che normalmente non manifestavano difficoltà sono in stress idrico» spiegano i tecnici comunali. Per questo è stato utilizzato un nuovo sistema di irrigazione, di brevettazione tedesca, al momento unico in Regione, che prolunga i benefici dell’innaffiamento.
Un sistema tedesco
«Periodi di grandi siccità così come periodi di grandi piogge devono farci trovare pronti: il nuovo sistema di gestione del verde che abbiamo avviato va nella direzione della massima cura e del rinforzo del nostro patrimonio ecologico, in modo che possa diventare sempre più un alleato nelle nostre politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico» spiega l’assessore al Verde pubblico Ivano Marchiol.
Il nuovo sistema prevede l’utilizzo di sacchi con capienza da 100 litri, che vengono riempiti dopo aver irrorato il terreno e rilasciano l’acqua in 8-10 ore per capillarità, mantenendo il suolo umido e dando tempo alle radici di assorbire l’acqua che gli serve.
Gli operai comunali stanno posizionando quindi 500 sacchi a cerniera, chiusi con sistema antifurto, in particolare presso le nuove piante che sono state collocate in diverse aree della città. Questo sistema permette un lento rilascio dell’acqua al suolo, affinché le piante possano ricevere l’acqua che gli serve con gradualità. «Su 100 litri d’acqua irrigati su un terreno arido ben 20-30 litri infatti vengono dispersi per dilavamento» precisano dagli uffici tecnici comunali. «In seguito l’acqua scenderebbe verso le radici prima di scendere in profondità per percolazione. Troppo poco tempo perché le radici possano beneficiare dell’irrigazione. Bagnare molto in poco tempo serve ben a poco» concludono i tecnici.
Meno acqua dalle rogge
Questa tecnica permette di ridurre anche le bagnature delle piante. Al momento i tecnici del verde sono all’opera quotidianamente con una autobotte da 10.000 litri, caricata con acqua delle rogge e con un cisterna da 1.000 litri per bagnare fioriture annuali ed alberature. Due volontari inoltre il 16 agosto, data in cui gli uffici comunali saranno chiusi, proseguiranno nelle innaffiature. «Ringraziamo i cittadini che ci segnalano la difficoltà di alcune piante nelle aree verdi di pertinenza comunale» fanno sapere. «Siamo a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni. La collaborazione è fondamentale».