I residenti della frazione di Ieronizza hanno consegnato in Comune e inviato via PEC al CAFC S.p.A. una seconda lettera di reclamo urgente per sollecitare un intervento risolutivo riguardo al presunto inquinamento idrico da idrocarburi nell’acquedotto. Il documento segue una prima segnalazione protocollata mercoledì scorso, in cui i residenti avevano richiesto maggiore trasparenza e comunicazioni più chiare da parte dell’amministrazione comunale.
Da oltre due settimane, spiegano i residenti, la comunità vive nell’incertezza: non è stata ancora comunicata la causa del presunto inquinamento e, come unica soluzione temporanea, il CAFC ha fornito sacchetti di acqua potabile da tre litri. Oggi, «il Cafc – prosegue una nota firmata “I cittadini della frazione di Ieronizza” – ha prelevato campioni da alcuni pozzetti della frazione, ma si è rifiutato di eseguire controlli all’interno delle abitazioni, eccetto un solo caso, nonostante fosse questa la richiesta dei cittadini. Inoltre, dopo giorni di attesa per il responso dell’Azienda Sanitaria, ieri è emerso che l’ente non aveva ancora eseguito prelievi, lasciando i cittadini privi di un riscontro indipendente sulla qualità dell’acqua. Solo oggi, alla presenza di un operatore CAFC, un tecnico dell’Azienda Sanitaria ha prelevato un campione dalla fontana pubblica, senza accedere però alle abitazioni private».
«Richiediamo che l’acqua delle nostre abitazioni venga analizzata in modo indipendente e senza l’interferenza del gestore idrico CAFC», dichiarano i cittadini di Ieronizza. «Non ci fermeremo finché non avremo soluzioni certe e sicure».
Al fianco dei cittadini si schiera il Comitato Amici del torrente Alberone, noto per la sua difesa del torrente e dell’ambiente naturale della Val Alberone. Il Comitato sostiene la battaglia per il diritto all’acqua potabile e per la giustizia in questa crisi, invitando tutta la popolazione a non rimanere in silenzio di fronte a ingiustizie simili.
