“Se ne è andato un uomo appartenente a quella generazione che, dopo la seconda Guerra mondiale, ha saputo ripartire con coraggio e visione del futuro, rilanciando il Paese verso il benessere. Perché a questo ha contribuito Marco Felluga, facendo con successo impresa nel settore della viticoltura, ricercando sempre la qualità e l’innovazione”. Così il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga a proposito della morte di Marco Felluga, uno dei “patriarchi” del vino regionale, scomparso all’età di 96 anni.
Fedriga, manifestando ai familiari la vicinanza dell’Amministrazione regionale, ha sottolineato come l’eredità imprenditoriale di Marco Felluga rappresenti un patrimonio storico e morale “di cui la comunità regionale deve fare tesoro”.
Assieme al fratello Livio, Marco Felluga è stato uno dei pionieri della viticoltura del Collio. Nel 1956, dopo aver preso in mano l’attività di famiglia, fondò a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) l’omonima azienda Marco Felluga. Nel 1967 arrivò poi l’acquisizione di Russiz Superiore a Capriva del Friuli, nel Collio, diventata Cru di Marco Felluga. Una tradizione, la sua, acquisita dalla famiglia e tramandata prima al figlio Roberto, morto nel 2021, e poi alla nipote Ilaria.