Le 198 sezioni dell’Afds provinciale di Udine, in rappresentanza di oltre 50mila volontari iscritti, si sono trovate oggi per l’assemblea ordinaria, ospitata dall’Università di Udine, in aula Strassoldo nel polo economico-giuridico di via Tomadini. La relazione del presidente Roberto Flora ha ripercorso l’attività del 2023, anno intenso per l’associazione di volontariato, impegnata nel contrastare gli effetti della denatalità e per garantire l’autosufficienza di sangue al sistema sanitario dell’intera regione. Un anno in cui le donazioni sono state 35.482, in aumento di 942 unità pari al 2,7% rispetto al 2022. Risultato che ha evitato emergenze nel corso dell’anno e ciò grazie anche al sistema di prenotazione e chiamata creato dall’Afds. Sul tavolo, però, sono presenti anche altre questioni emerse a livello nazionale, come la modifica dei protocolli sanitari e la disparità di applicazione sui diversi territori dell’accordo Stato-Regioni.
Visite ai donatori, «vanno garantite da medici»
“Ci siamo pronunciati contrari alla proposta che, data la carenza di medici trasfusionisti, le visite dei donatori per l’accesso alla donazione vengano svolte dagli infermieri – ha detto Flora -. Pur stimando la preparazione di questi ultimi, riteniamo sia indispensabile il ruolo del medico nell’interesse sia dei volontari sia dei malati. Per quanto riguarda le donazioni di plasma, poi, voglio sottolineare il determinante contributo dato dalle donne volontarie che stanno raggiungendo la parità con i donatori maschi sia nel dono sia nell’animare le nostre iniziative”.
Benemerenze a sei volontari, «esempio importante per i giovani»
Prima della relazione, il presidente Flora, come tradizione, ha consegnato la benemerenza a sei volontari che nell’ultimo anno hanno raggiunto un importante traguardo: Nella Toneatto (120 donazioni), Nello Mattiussi (127), Loris Mario Zoratti (137), Bruno Flebus (150), Gianni Lerussi (155) ed Enrico Fuser con ben 199 donazioni. Loro sono esempi importanti per i giovani, altro tema strategico toccato durante l’assemblea.
“Non possiamo lamentarci circa i risultati raggiunti – ha poi detto Flora -, ma dobbiamo cogliere i segni positivi poiché siamo in un momento di transizione dovuto al fatto che rapidamente la società di cui siamo parte attiva sta cambiando e non possiamo rimanere indietro, legati a un’immagine del passato, perché il donatore di sangue e l’associazione che lo rappresenta sono necessariamente votati al futuro. Per tale motivo, abbiamo investito nei giovani e nella loro formazione come pure nella comunicazione al fine di non mancare una nostra presenza ove si sta costruendo il futuro. Senza dubbio l’evento più qualificante del 2023 è stata la 24 ore di dono, un’iniziativa che abbiamo costruito con la indispensabile collaborazione del Dipartimento trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale per cui siamo grati al personale medico e paramedico per quello che consideriamo un successo condiviso anche per un migliore reciproco rapporto. Con questa iniziativa i protocolli sperimentati ci permettono di proporre la donazione anche in orari che non sono quelli consueti del mattino e già abbiamo positivamente testato con qualche apertura pomeridiana. Si fa già sentire, infatti, l’andamento negativo della demografia ed è necessario essere pronti ad andare incontro ai donatori con orari loro favorevoli e a produrre una comunicazione efficace che raggiunga tutti coloro che potenzialmente possono donare». Tra le altre iniziative, sono stati citati il Congresso di Mortegliano, la Coppa Dono in collaborazione con la Figc Lega Nazionale Dilettanti, ‘Maturità è’ per gli studenti delle scuole superiori, ‘Metti in moto il dono’, l’attività con la collaborazione del Comune di Udine, la partecipazione a ‘Sapori Pro Loco’.
Lo sguardo al futuro
“Credo nel futuro dell’Afds – ha concluso Flora – e con l’impegno di tutti riusciremo a traghettarla in un’associazione capace di essere sempre più vicina ai donatori e sollecita nel difendere la loro dignità e il loro ruolo nel sistema sangue”.
All’assemblea erano presenti, tra gli altri, il responsabile del sistema sangue regionale Andrea Bontadini e assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi.
L’assemblea, infine, ha ufficializzato la sede del Congresso del 2025. Delle tre sedi candidate, è stata scelta Gonars, che così il prossimo settembre raccoglierà il testimone da Sutrio.
Riccardi: nuove esigenze per la sanità. Denatalità impone un cambiamento
All’assemblea Afds è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, entrando nel dettaglio delle difficoltà legate alla denatalità, una situazione che negli ultimi 10 anni ha visto un calo del 20 per cento delle nascite contro un aumento medio della vita che porterà, tra 20 anni, a una composizione della popolazione diversa: gli over 60enni costituiranno il 50% della comunità (oggi costituiscono il 33% circa). Sempre tra 20 anni, il Friuli Venezia Giulia conterà 100mila residenti in meno. A fronte di questo complesso quadro Riccardi ha sottolineato l’urgenza di modificare l’attuale impianto sanitario per dare una risposta a una domanda che diventerà sempre più vasta e importante: quella legata alla gestione della cronicità, una necessità che vede nell’ospedalizzazione solo una parte della soluzione di cura. «Il modello organizzativo deve essere pertanto cambiato – ha sottolineato Riccardi – , percorrendo una via che renda il sistema sanitario aderente alle esigenze mutate della collettività: per imboccare questa strada servono un cambio di paradigma, una maturità nuova, una consapevolezza responsabile, un’azione finalizzata a continuare a garantire a tutti il diritto alla salute».
Riccardi ha sottolineato, infine, come il cambio necessario possa essere approntato partendo dai fondamentali valori di generosità e di forza che contraddistinguono da sempre le comunità del Friuli Venezia Giulia, prime in Italia per volontariato, esempio nel Paese per la capacità di rinascere, di adattarsi a realtà difficili con proposte di modelli vincenti di rinascita che ci fanno conoscere in tutto il mondo.