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Agricoltori, segno di speranza

«Col prendervi cura della terra siete un segno di speranza». Così mons. Riccardo Lamba, arcivescovo di Udine, si è rivolto agli agricoltori in Duomo, riunitisi sabato 16 novembre per la settantaquattresima Giornata provinciale del Ringraziamento agricolo, l’evento di origini antiche riscoperto da Coldiretti a partire dal 1951 e dal 1974 inserito nel calendario liturgico nazionale.


Del resto, ha osservato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, «non dobbiamo dimenticare che agricoltura e tradizioni religiose sono sempre state strettamente correlate e fanno parte di un’interazione tra mondo agricolo e non agricolo che siamo felici sia ormai una tradizione che continua ad essere celebrata».

Una celebrazione di grande rilievo in un 2024 in cui Coldiretti ha festeggiato i suoi ottant’anni anche con le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato l’Organizzazione degli imprenditori agricoli «tra i protagonisti di un Paese che ha saputo modernizzarsi, crescere, consolidare la libertà dei propri cittadini, vivere in pace, realizzare importanti obiettivi che la Costituzione ci ha affidato».

Anche quest’anno il Ringraziamento «è stata un’occasione importante per guardare al futuro con speranza – dice il presidente della Coldiretti Udine, Cristiano Melchior –, nella consapevolezza del ruolo che l’agricoltura, attraverso il lavoro delle imprese, può svolgere per la ripresa del territorio in termini economici e occupazionali anche per le giovani generazioni». «Come ogni anno la Giornata del Ringraziamento è servita a sottolineare l’importanza di salvaguardare la terra – aggiunge il direttore regionale Cesare Magalini – e di valorizzarla nella maniera più rispettosa possibile, con innovazioni tecniche che aiutino la transizione ecologica, d’intesa con gli agricoltori».

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