«Siamo a fianco della Casa dell’Immacolata, pur nel difficile contesto che stiamo vivendo a causa dei cambiamenti negli ospiti, che stanno riaprendo quelle tensioni che caratterizzarono anche i primi tempi dell’esperienza di don Emilio». Così si è espresso il presidente degli “Amici di don Emilio de Roja”, Daniele Cortolezzis, all’assemblea dell’associazione tenutasi nei giorni scorsi a Casa dell’Immacolata, alla presenza anche dell’assessore comunale Pirone. «Oggi – ha proseguito Cortolezzis nell’intervento conclusivo del suo settennato di presidenza – il tempo ha dato completamente ragione a don Emilio, alle persone che lavorarono e soffrirono con lui e a quelle autorità, a partire dall’Arcivescovo mons. Battisti, che si schierarono apertamente dalla sua parte. Si contano, infatti, in oltre cinquemila i giovani friulani che hanno avuto un futuro migliore grazie al loro passaggio a Casa dell’Immacolata. Il tempo è cambiato e le nuove presenze configurano più complesse interazioni.Ma l’aumento delle differenze non ci deve scoraggiare, ma spingerci a cercare, più in profondità, punti d’incontro» e «azioni positive».
Cortolezzis si è soffermato anche sulla «trasformazione epocale del quartiere di San Domenico» chiedendo a Comune e Regione di «rimuovere ogni impedimento di natura economica per permettere, a chi lo voglia, di ritornare a vivere nel quartiere dove per loro ha avuto senso vivere».
In questi anni l’associazione ha portato avanti l’indagine preliminare alla causa di beatificazione di don de Roja, sfociata in un libello consegnato all’arcivescovo Mazzocato, che spetterà al nuovo arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, approvare. Di qui la richiesta alla Chiesa diocesana «perché il riconoscimento della reale statura di don Emilio contribuisca a dare spessore al significato del perpetuare la memoria della sua opera», ma anche alla parrocchia di San Domenico e alle istituzioni pubbliche perché continuino a ricordare don Emilio.