Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Storie

Annalisa Zorzettig, tra le vigne continuo a scrivere la storia della mia famiglia

La prima cosa che fa al mattino, una volta alzata, è affacciarsi alla finestra. Un occhio al tempo e poi lo sguardo è rivolto all’orizzonte, a quella distesa di viti che, filare dopo filare, “raccontano” della sua vita. In quello scenario sono racchiuse anche le altre vigne di proprietà: quelle che si estendono tra le colline di Ipplis, Premariacco e Prepotto.

«Ma l’ombelico del mondo per me resta Spessa. Qui ci sono le mie radici, qui ho sempre vissuto. Quando ero bambina c’era la scuola, la chiesa e l’azienda. C’erano i compiti dopo pranzato, un po’ di tv e poi via in vigna, al pari dei genitori, a volte fino alle dieci di sera…». Un divertimento, assicura, condividere l’infanzia e la giovinezza tra otto cugini, sentendosi al tempo stesso utili, in un mondo di adulti. «I movimenti delle nostre piccole mani erano l’ideale per pulire le viti dai ramoscelli che crescevano alla base – ricorda –; poi c’era la gioia della vendemmia e pure quella dell’imbottigliamento… Per me, seppur bambina, era naturale essere parte integrante dell’azienda…».

Quella che da qualche anno porta avanti in prima persona e che, di recente, le è valsa l’inserimento da parte di Forbes Italia – il magazine più famoso al mondo dedicato all’economia, alle imprese e ai protagonisti del mondo del lavoro – tra le 100 donne che negli ultimi 12 mesi hanno contribuito alla crescita del Paese, dal punto di vista economico, ma anche socioculturale.

Lei è Annalisa Zorzettig, classe 1968, titolare della storica azienda vitivinicola friulana, “premiata” per aver dato continuità e apportato innovazione alla visione del padre, elevando la “Zorzettig” a icona del territorio e sostenitrice della biodiversità…

L’articolo completo, a firma di Monika Pascolo, è pubblicato su La Vita Cattolica del 31 luglio 2024.

Articoli correlati