Fari puntati sul Natale, certamente, ma anche poco più in là, al Giubileo che Papa Francesco aprirà a Roma martedì 24 dicembre e che, nelle Diocesi di tutto il mondo, sarà inaugurato domenica 29 dicembre. Così sarà anche a Udine. È stato l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba a tracciare i contorni delle iniziative giubilari della Chiesa udinese nel corso di una conferenza stampa svoltasi lunedì 23 dicembre in Curia a Udine. Presenti anche mons. Loris Della Pietra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Daniele Morettin, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile e Giovanni Lesa, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali.
A Udine l’apertura il 29 dicembre
Il Giubileo nelle Diocesi, appunto. In ottemperanza a quanto sancito dalla bolla di indizione dell’Anno Santo, Spes non confundit, in Cattedrale a Udine – come in tutto il mondo – il Giubileo si aprirà domenica 29 dicembre con una Santa Messa alle ore 16 presieduta dall’arcivescovo mons. Riccardo Lamba. Alla celebrazione sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi e le religiose, i fedeli dell’Arcidiocesi udinese. Il ritrovo di ministri e fedeli sarà presso l’oratorio della Purità, in piazza del Duomo.
Lamba: «Giubileo, esperienza comunitaria». Otto chiese giubilari
«Stiamo lavorando molto» ha esordito l’arcivescovo Riccardo Lamba. «Stiamo offrendo la possibilità di vivere pellegrinaggi, stiamo preparando celebrazioni, stiamo animando la carità. Il Giubileo assume maggior senso se è vissuto non da singole persone, ma insieme, con senso di comunità».
Per tutta la durata del Giubileo 2025 – nelle Diocesi dal 29 dicembre 2024 fino al 28 dicembre 2025 – gruppi di fedeli potranno recarsi in pellegrinaggio in alcune chiese appositamente individuate in ognuna delle Diocesi del mondo, dove saranno presenti dei ministri per il Sacramento della Riconciliazione e sarà possibile celebrare le Messe dell’Anno Santo secondo un formulario predisposto dal Dicastero per l’Evangelizzazione. «Nella nostra Arcidiocesi le chiese giubilari sono otto» ha annunciato mons. Lamba. «La Cattedrale di Udine, il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie sempre a Udine, la Pieve di San Pietro in Carnia di Zuglio, il Santuario della Madonna di Lussari, il Santuario di Castelmonte e quello di Sant’Antonio di Padova a Gemona del Friuli. Poi ci sono due chiese interne o vicine a ospedali: la chiesa di Santa Maria della Misericordia presso l’Ospedale Civile di Udine e il piccolo Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Latisana».
Molte chiese, dunque, sparse in tutto il territorio dell’Arcidiocesi «per permettere davvero a tutti, anche a chi non potrà andare a Roma, di vivere l’esperienza del pellegrinaggio».
Della Pietra: «Riscopriamo il perdono di Dio»
«Sono diversi gli elementi che contraddistinguono un Giubileo» ha affermato mons. Loris Della Pietra. «Alcuni più simbolici, come le Porte Sante che saranno aperte a Roma da Papa Francesco. Ricordiamo che oltre alle quattro Basiliche papali, il Papa ne aprirà una anche nel carcere di Rebibbia. Altri elementi sono il pellegrinaggio, la professione di fede – con le diverse formule possibili, compresa quella aquileiese – la riconciliazione. Mi soffermo sul perdono – ha proseguito il direttore dell’Ufficio liturgico -, perché è lì che si vede all’opera la grazia di Dio. A questo si unisce anche il tema, sempre dibattuto, dell’indulgenza, che la Chiesa ripropone a ogni Giubileo. Confidiamo che l’Anno Santo sia un tempo per riscoprire il perdono: non solo perché si riprenda la pratica della confessione, ma per andare al cuore della sua essenza: la misericordia di Dio».
Due pellegrinaggi giovanili. Con un gemellaggio italo-argentino
Tra i grandi eventi è stato ricordato il pellegrinaggio diocesano a Roma, a fine agosto, «pensato perché vi partecipino tante famiglie», ha affermato l’Arcivescovo. Ma vi sono anche due grandi pellegrinaggi romani per giovani, come ha spiegato il direttore della Pastorale giovanile diocesana don Daniele Morettin: «Vivremo il Giubileo degli adolescenti nel “ponte” del 25 aprile, assieme a ragazzi di seconda e terza media. Sarà una bella occasione anche perché sarà canonizzato un loro coetaneo, Carlo Acutis», ha spiegato don Morettin. «Tra luglio e agosto invece vivremo il grande Giubileo dei giovani, con partecipanti dalla prima superiore fino ai trent’anni. Ci aspettiamo alcune centinaia di adesioni. In quell’occasione pregheremo un nuovo Santo giovane, Piergiorgio Frassati».
Il Friuli, terra di frontiera, non può esimersi dall’accoglienza di pellegrini che vengono da altri Paesi. Lo sarà anche stavolta? «Certamente – ha risposto don Morettin -; per ora abbiamo accordi con un gruppo di giovani pellegrini argentini, accompagnati da un sacerdote discendente di emigranti friulani (don Leonardo Della Picca, ndr). Con loro vivremo alcuni giorni in Friuli prima di andare insieme a Roma. Stiamo attendendo eventuali altre adesioni da gruppi internazionali».
G.L.