I media cattolici sono ovunque in una fase di necessaria riperimetrazione. Stanno arrivando al pettine, infatti, gli esiti della decennale crisi economica, della vorticosa irruzione dei social, del mutato rapporto di fidelizzazione con il proprio bacino di riferimento.
L’Autorità diocesana ha con ciò deciso di ricondurre sotto un unico soggetto giuridico sia il settimanale «La Vita Cattolica» sia l’emittente «Radio Spazio 103» sia le testate web con i relativi comparti di raccolta pubblicitaria e di affidare tali strumenti ad uno stesso direttore responsabile.
I media cattolici sono ovunque in una fase di necessaria riperimetrazione. Stanno arrivando al pettine, infatti, gli esiti della decennale crisi economica, della vorticosa irruzione dei social, del mutato rapporto di fidelizzazione con il proprio bacino di riferimento.
Anche nell’Arcidiocesi di Udine si impongono scelte non più procrastinabili al fine di mettere in sicurezza, sulla base dei nuovi dispositivi di legge, un patrimonio di esperienze che sarebbe esecrabile lasciar evaporare.
L’Autorità diocesana ha con ciò deciso di ricondurre sotto un unico soggetto giuridico sia il settimanale «La Vita Cattolica» sia l’emittente «Radio Spazio 103» sia le testate web con i relativi comparti di raccolta pubblicitaria e di affidare tali strumenti ad uno stesso direttore responsabile. In questa chiave si ha dunque un avvicendamento al timone delle principali iniziative editoriali: al dr. Roberto Pensa, direttore de «La Vita Cattolica», e al dr. Marco Tempo, direttore di «Radio Spazio 103», va il grazie più sentito per l’opera fino a qui svolta. Ad essi subentra il vicario generale, monsignor Guido Genero, a significare la delicatezza del momento e l’importanza del processo avviato, che richiede l’apporto sinergico di quanti professionalmente opereranno nell’unica redazione.
L’Arcivescovo confida nella pronta e generosa dedizione di coloro che sono toccati da queste scelte, mentre a tutti chiede di accompagnare con accresciuta simpatia il rilancio dei media diocesani, per il bene della comunità friulana.