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Sociale

Banco farmaceutico ancora in crescita, sabato un convegno

Oltre 30 mila confezioni di farmaci raccolti e inviati in ben 9 Paesi del mondo caratterizzati da pesanti situazioni di guerra o di bisogno sociale, ma anche donati ad associazioni di volontariato, come Donk humanitarian medicine e Collaborazione e solidarietà internazionale di Trieste. È il notevole risultato raggiunto in 2 anni e mezzo dal Centro raccolta farmaci di Udine e di cui si parlerà nel convegno pubblico «Economia circolare del farmaco, una questione etica, economica e ambientale» che si terrà sabato 12 ottobre, alle 9, nel Salone del parlamento del Castello di Udine. Dopo i saluti delle autorità e con la guida del dottor Federico Armani, presidente del sodalizio udinese, il simposio vedrà gli interventi di Massimo Baraldo (Istituto di Farmacologia clinica dell’Università di Udine), Franco Lo Mauro (Fondazione Banco farmaceutico), Ariela Benigni (Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri), Mario Canciani (Associazione internazionale medici per l’ambiente), Edoardo Leombruni (Associazione latinoamericana in Italia), Michela Vogrig (Legacoop Fvg) e Massimo Sivieri (Ordine commercialisti di Udine).

Come già ricordato in più occasioni dallo stesso Federico Armani, il Centro raccolta farmaci di Udine è nato ad aprile 2022 da un’idea storica del dottor Michele Favero, fondatore nel 2002 del Banco farmaceutico in regione, e si avvale di ben 32 qualificati volontari che operano nell’attuale sede di via delle Ferriere, 21 a Udine, messa a disposizione dalle Suore del Rosario.
E proprio la stessa sede, con i suoi 30 metri quadrati di superficie, è uno dei fattori limitanti la crescita del Centro raccolta farmaci, che è alla ricerca di una sede più grande, dove poter controllare, registrare nel database messo a disposizione dal Banco e preparare alla spedizione anche i presidi sanitari, non solo i farmaci donati dalle famiglie che altrimenti vedrebbero deperire in casa medicinali integri, validi, con lunga scadenza residua.

Anche in virtù della sua laurea in medicina, lo stesso arcivescovo Riccardo Lamba si è dimostrato interessato alla crescita del sodalizio.

Flavio Zeni

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